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Torino, Fassino: il Festival del cinema gay combatte le discriminazioni

Presentata oggi, 20 aprile 2016, la 31esima edizione del Tglff. Fassino: 'Il festival è un appuntamento di qualità, riconosciuto a livello internazionale'.

Torino, Fassino: il Festival del cinema gay combatte le discriminazioni
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20 Aprile 2016 - 16.11


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Sarà un’edizione speciale, la numero 31 del Torino Gay&Lesbian Film Festival (Tglff) in programma dal 4 al 9 maggio 2016 all’ombra della Mole Antonelliana. 84 titoli provenienti da 29 paesi, il festival più antico d’Europa dedicato alle tematiche lgbt potrà contare su nove prime mondiali, due anteprie europee e 54 anteprime mondiali. L’edizione 2016 della kermesse, presentata oggi, 20 aprile 2016, dal suo direttore Giovanni Minerba e dal direttore del Museo Nazionale del Cinema, Alberto Barbera, ha un tema ben preciso, sottolineato già nella locandina: “Infiniti sensi, precise direzioni”.

“Questo festival è un appuntamento di qualità, riconosciuto a livello internazionale, e conferma la vocazione civile di una città che ha sempre sostenuto la libertà dell’orientamento sessuale”, ha sottolineato il sindaco di Torino, Piero Fassino, presente alla conferenza stampa accanto all’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi.

La rassegna, quest’anno dedicata al critico e docente universitario di Storia del Cinema Gianni Rondolino, morto lo scorso gennaio, si svolgerà dal 4 al 9 maggio al Cinema Massimo, con l’appoggio anche dalla Città di Torino. “Il nostro impegno è di sostenere l’investimento culturale – ha continuato Fassino – e supportare il Museo del Cinema e i suoi festival è una priorità. Questo evento contribuisce ad affermare il riconoscimento dell’uguaglianza delle persone e del loro orientamento sessuale, combattendo la discriminazione.”

Grazie ai conti in attivo del Museo Nazionale del Cinema, ha sottolineato Alberto Barbera, nel 2016 il festival si apre “nell’ambito di una certa sicurezza finanziaria”.

Minerba ha invece spiegato: “Chiudiamo il festival con un film che parla di stepchild adoption (Baby Steps di Barney Cheng, ndr.), ovvero la realtà attuale per gli omosessuali e lo apriamo con ‘Stonewell’, pellicola che racconta la storia del movimento gay. Non è una questione che riguarda solo le coppie omosessuali ma un problema di diritti. O ce li abbiamo tutti, o non lo sono”.

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