“Cari amici, mi dispiace molto non aver postato nulla per parecchi giorni. Ma mettetevi nei miei panni… non è affatto gradevole apparire sui media come una persona che avrebbe commesso qualche reato. Sono vicende queste che, senza i dovuti approfondimenti da parte di chi di dovere mi ascolterà, possono gettare ombre insopportabili e farmi apparire per quello che non sono e non sono mai stato”. Lo ha scritto Carlo Verdone sulla sua pagina Facebook, rompendo per la prima volta il silenzio dopo che il suo nome è finito nel filone italiano dell’inchiesta giornalistica “Panama Papers”. Verdone, secondo quanto emerso, sarebbe titolare di una società offshore a Panama, la Athilith Real Estate, registrata nel 2009 e liquidata nel 2014.
“Ve lo dico chiaramente: non ho soldi o immobili a Panama, non ho mai pianificato di trasferire denaro in quel luogo. E, attenzione, non ho mai incaricato nessuno di aprire società ed esserne socio. Visto che appare il mio nome in una società costituita a Panama, nel momento in cui avrò l’opportunità di essere ascoltato saprò, con estrema chiarezza, dimostrare la mia assoluta e totale onestà. E arrivare a chi, senza autorizzazione, carpendo la mia buona fede, ipotizzo che possa averlo fatto. Ho pagato le mie tasse sui miei guadagni, con la massima diligenza. Sempre. E mai ho subìto un rilievo dai regolari accertamenti che la Finanza analiticamente e severamente svolge”, ha aggiunto Verdone nel suo intervento.
Subito dopo lo scoop dell’Espresso, una nota dell’ufficio stampa dell’attore e regista romano aveva smentito tutte le accuse: “Carlo Verdone non è titolare di nessun conto o proprietà all’estero, neanche per interposta persona. Naturalmente Carlo Verdone tutelerà la propria rispettabilità in tutte le sedi giudiziarie”.