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Stanley Tucci: vorrei chiedere scusa alla mia defunta moglie

In un’intervista apparsa ieri sul quotidiano britannico The Guardian, l’attore americano Stanley Tucci ha parlato della scomparsa della moglie, morta nel 2009 per un tumore.

Stanley Tucci: vorrei chiedere scusa alla mia defunta moglie
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24 Gennaio 2016 - 16.34


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Stanley Tucci, candidato all’Oscar nel 2010 per Amabili resti (The lovely Bones) di Peter Jackson, ha rilasciato un’intervista al The Guardian, e alla domanda: A chi ti piacerebbe chiedere scusa, e perché? Ha risposto:
“Alla mia defunta moglie che è morta di cancro. Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarla. Avrei potuto fare di più ed essere con lei nel momento in cui è deceduta. Ma non ero in quella stanza, perché sapevo che sarebbe stato devastante e dopo non sarei stato in grado di prendermi cura dei bambini, (i gemelli Nicolo Robert e Isabel Concetta e Camilla).”

Tucci ha parlato anche di uno dei momenti più imbarazzanti della sua carriera:
“Ero nudo sul palco di Frankie e Johnny In The Clair de Lune, di Terrence McNally, stavo recitando e non riuscivo a ricordare le mie battute. Guardai negli occhi l’altro attore e pregai che la battuta mi sovvenisse. Per fortuna andò così.” E sul peggior lavoro della sua vita:
“Ero un addetto alla manutenzione in un parco della contea di Westchester, New York, dopo il mio primo anno al college, e ho dovuto pulire i bagni, che non hanno l’acqua corrente. È troppo disgustoso da descrivere.” Sulla felicità ha dichiarato: “Dicono che sei solo felice come il bambino più infelice, e questo è vero”. E sul sesso: “Quante volte ho rapporti sessuali? Mai abbastanza”. L’intervista si conclude sull’racconto dell’episodio che poteva valergli la vita: “Sono stato investito da un autobus un paio di anni fa, quando mi sono trasferito qui a Londra. Ero ancora confuso su quale strada imboccare.”

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