Addio a Ettore Scola: il mio funerale sia una festa | Giornale dello Spettacolo
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Addio a Ettore Scola: il mio funerale sia una festa

Da oggi, 21 gennaio, e fino a domani, 22, alla Casa del Cinema sarà aperta la camera ardente per l'ultimo saluto al maestro Ettore Scola.

Addio a Ettore Scola: il mio funerale sia una festa
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21 Gennaio 2016 - 14.44


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Le disposizioni per il suo funerale, Ettore Scola, le aveva indicate da tempo: “Mi dovete festeggiare alla Casa del cinema come fosse una festa”. E così oggi per tutta la giornata verrà esposta alla Casa del cinema di Roma la salma, mentre domani la camera ardente si terrà sempre dalle 8.30 fino alle 15 dove inizieranno una serie di interventi di amici e colleghi di Scola scelti dai familiari e coordinati da Felice Laudadio. Con la morte di Ettore Scola, l’Italia perde un grande maestro del cinema, osservatore attento dei vizi e virtù del nostro paese a partire dagli anni ’60.

Tra i primi a rendere omaggio a Scola: l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, oltre ad alcuni colleghi tra cui Simona Marchini, Paolo Virzì, Ricky Tognazzi, Enrico Lo Verso, Giulio Scarpati, Sandro Veronesi, Marco Pontecorvo, Tony Sperandeo e Laura Morante, Gian Luigi Rondi, decano dei critici italiani, Erminia Manfredi, vedova di Nino, e Ivano Di Matteo. Presenti anche Eugenio Scalfari e un altro ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Stefano Rodotà, Antonio Bassolino e l’ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Non potevano non esserci il press agent che gli fu vicino fin dai suoi primissimi film, Enrico Lucherini, e i fratelli, Carlo ed Enrico Vanzina.

Folla di fronte alla Casa del Cinema di Roma per l’ultimo saluto a Ettore Scola[/size=1]

Padre della commedia all’italiana ha diretto i più grandi attori italiani e stranieri, veri e propri mostri sacri del calibro di Alberto Sordi, Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Massimo Troisi, Sergio Castellitto, Jean Luis Trintignant, protagonisti di suoi indimenticabili capolavori come “C’eravamo tanto amati”, il film che l’ha definitivamente consacrato come grande autore.

Intellettuale di sinistra, impegnato nel partito Comunista, entrò a fare parte del ‘governo ombra’, nel 1989, con la responsabilità dei Beni Culturali. Nella sua carriera, il premio al Festival di Cannes per la miglior regia nel 1976 con “Brutti, sporchi e cattivi”, otto David di Donatello e quattro nomination all’Oscar come miglior film straniero per “Una giornata particolare”, “I nuovi mostri”, “Ballando ballando”, “La famiglia”.

Alla notizia della sua scomparsa anche su Twitter un flusso ininterrotto di omaggi e messaggi di cordoglio da protagonisti del cinema e della politica da Alessandro Gassman a Ricky Tognazzi dal ministro Dario Franceschini al Presidente Sergio Mattarella.

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