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Educazione sessuale a scuola: Rocco Siffredi lancia una petizione

Ci metto la faccia, ha detto l'attore porno: il sesso estremo è un pericolo da prevenire parlandone in classe, con ironia

Educazione sessuale a scuola: Rocco Siffredi lancia una petizione
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21 Dicembre 2015 - 21.01


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“Ci metto la faccia”. Questo il motto di Rocco Siffredi per promuovere l’educazione sessuale nelle scuole. L’attore porno ha detto: “è obbligatoria in tutti i paesi dell’Unione tranne che in Italia, Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia, Romania e Regno Unito”. Per questo, in occasione della Giornata internazionale dell’orgasmo (iniziativa nata in occasione del solstizio d’inverno da due attivisti americani, Paul Reffell e Donna Sheehan, che hanno scelto la notte tra il 21 e il 22 dicembre come data significativa), l’attore e regista di film porno ha lanciato una petizione su [url”Change.org”]https://www.change.org/p/educazione-sessuale-nelle-scuole-ci-metto-la-faccia-e-l-esperienza-cipensarocco-cometogether-stegiannini[/url] per chiedere l’introduzione dell’educazione sessuale nel programma di studi delle scuole italiane.

“In occasione della giornata mondiale dell’orgasmo voglio lanciare questo appello, perché il sesso è una cosa bellissima. Ci metto la faccia e l’esperienza, offro la mia completa disponibilità a visitare le scuole italiane e a farmi promotore in prima persona di questa iniziativa”, ha scritto Siffredi sulla petizione. “La pornografia dovrebbe essere intrattenimento, ma in mancanza di alternative è diventata uno strumento di apprendimento, soprattutto tra i giovani. Secondo voi è normale?”, si legge nella petizione.

Siffredi ha detto: ormai la sessualità “è estrema, qualcuno spieghi ai ragazzi che quello che hanno appena visto è un genere di film che serve a intrattenimento e non come educazione”. La pornografia “è una rappresentazione teatrale di quello che il cervello pensa ma non realizza. Per le persone adulte c’è l’intelligenza di rubare alcuni particolari, un adulto consenziente sa quello che deve fare. Io mi preoccupo di quella fascia di età in cui i genitori non se ne occupano. Ci possono essere giovani che si fanno una idea distorta, si spaventano di donne aggressive. Cosi’ come ci sono donne che restano scioccate”.

In tutto sono 5mila le firme richieste e il risultato è stato quasi raggiunto.

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