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JJ Abrams firma un sorprendente Star Wars

Il settimo capitolo della saga di Star Wars è visivamente straordinario e ha una grande protagonista femminile [Marco Spagnoli]

JJ Abrams firma un sorprendente Star Wars
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16 Dicembre 2015 - 10.54


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Lo (straordinario) ritorno della Forza

di Marco Spagnoli
@marco_spagnoli

Dopo trent’anni, finalmente, un film di Star Wars degno di questo nome.

JJ Abrams firma un racconto spettacolare che nonostante alcuni limiti narrativi e una sceneggiatura ‘obbligata’ dalle regole del mercato a portare la saga nell’era della globalità, colpisce per la sua intelligenza e ‘forza’.

Senza volere rivelare nulla della storia per non rovinare il piacere della visione, l’unico vero difetto del film, ammesso che sia tale, è quello di avere una trama che, per molti versi, richiama in maniera definita momenti salienti e situazioni note della trilogia originale. Un po’ troppo remake e meno reboot, in un certo senso, ma al tempo stesso, in compenso, molto coraggioso nelle scelte e nell’avere voluto tirare fuori una serie di innovazioni importanti che rendono fiduciosi in questa nuova trilogia.

Nel film vengono fatte scelte dolorose, ma il tono della narrazione, nonostante alcuni momenti commoventi, è sempre leggero e molto “anni Ottanta” come spesso capita nel cinema di Abrams.

Solo un regista e produttore del suo calibro, infatti, poteva pensare di fare quello che ha fatto a Star Wars e che, per molti versi, riprende la stessa modalità di operare della cura ‘Star Trek’ di qualche anno fa.

In questo senso, la prima grande ‘trovata’ è quella di avere una misteriosa protagonista femminile di cui intuiamo un passato importante e che, invece , troviamo mentre sopravvive rubando metalli da un’astronave distrutta dell’Impero.

Oggi che la guerra continua e l’Impero è tornato con tutta la cattiveria del Primo Ordine, che ne ha ereditato l’ideologia e le armi, questa ragazza di nome Rey viene coinvolta da un piccolo droide in un pericoloso inseguimento per ritrovare una mappa in grado di portare fino a Luke Skywalker, scomparso da molto tempo.

Rey insieme a Finn, uno Stormtrooper rinnegato vivranno la loro avventura al fianco di quelle che per loro (ma anche per noi) sono delle leggende della galassia: il contrabbandiere Han Solo e il Generale Leia Organa.

Momenti di puro ‘fandom’ e situazioni estremamente divertenti puntellano questo film drammatico che – a tutti gli effetti – è la vera continuazine della serie orignale. L’unico film prodotto dopo il 1984 degno di essere annoverato nella saga di Star Wars dopo la delusione della cosiddetta nuova trilogia fatta di prequel complicati e noiosi.

Una trama lineare, al limite del semplicistico, fa di questo film una piacevole avventura mozzafiato che costituisce una risposta intelligente e originale al come si può portare questa saga nel Ventunesimo secolo senza ripetersi.

Grande merito ancora di JJ Abrams di avere saputo mescolare in maniera coraggiosa presente, passato e futuro e, al tempo stesso, di essere riuscito ad innovare, pur consentendo una serie di citazioni e di, forse, evitabili ripetizioni di situazioni già viste.Elementi, però, smorzati dalla potenza delle immagini e dalla perfesione della qualità visiva, nonché di una regia muscolare e determinata ad immergere pienamente il pubblico nel mondo della saga.

In più, e sarà questo a determinare l’importanza del film e il suo successo tra le nuove generazioni, si torna all’idea del ‘romanzo di formazione’ con un’eroina riluttante che si trova coinvolta in una storia cui non crede, nonostante l’evidenza le dica il contrario.

A pesare sul film ci sono legami familiari e la Nemesi di Dart Vader la cui redenzione finale non sembra avere affetto la percezione della sua immagine come icona dell’Impero e, soprattutto, del potere del lato oscuro.

Filoni narrativi interessanti che diventeranno storie importanti nei prossimi capitoli, ma che già adesso “intrigano” lo spettatore che superato l’effetto nostalgia potranno catapultarsi in una saga arricchita di personaggi convincenti che, ne siamo certi, possono aspirare a diventare leggendari.

Ottima scelta l’attrice Daisy Ridley nel ruolo di Rey: un vero grande talento che ricorda per carisma le giovanissime, all’epoca Natalie Portman e Keira Knoghtley, la cui bravura fu in parte rivelata anche dalla seconda trilogia. Da notare che il segno dei tempi (fortunatamente) è quello di avere
anche un interprete nero nel ruolo di Finn (John Boyega) lasciando ipotizzare la prima relazione interraziale della saga dopo quelle, però, di mera amicizia tra Han Solo e il wookie Chewbacca…

Star Wars – Il risveglio della Forza è il perfetto film di Natale capace di coniugare Fantasy e avventura: non saremmo sorpresi se il suo risultato al Box Office costituisse il vero regalo delle Feste per l’industria mondiale.

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