La corte d’appello polacca ha stabilito che Il regista Roman Polanski, accusato di stupro di minore, non sarà estradato negli Stati Uniti.
I fatti dell’accusa risalgono al 1977 quando Polanski venne indicato come colpevole di stupro nei confronti dell’allora tredicenne Samantha Gailey, oltre che accusato di uso di stupefacenti, sodomia e perversione. Polanski ammise di aver avuto un rapporto con la ragazza e il pubblico ministero riconobbe che in quell’occasione non ci fu violenza sessuale.
Il regista fu così condannato a 90 giorni di carcere ma, dopo 42 giorni venne rilasciato con una valutazione che consigliava la pena detentiva con la condizionale, quindi senza detenzione. Il giudice tuttavia non accolse la proposta e Polanski fuggì così in Europa.
Solo oggi si è potuto mettere fine alla vicenda: i legali del regista, il quale ha sostenuto fin dall’inizio di essere stato ingannato dalla madre della ragazza, hanno sempre affermato che la giustizia americana aveva agito con procedure illegali, per tentare di incastrare il regista.