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In concorso alle Giornate degli Autori di Venezia: Celestini, Marra e Lavagna

Undici film in concorso provenienti da tutto il mondo di cui 3 italiani: 'Viva la sposa' di Celestini, 'La prima luce' di Marra e 'Arianna' dell’esordiente Lavagna.

In concorso alle Giornate degli Autori di Venezia: Celestini, Marra e Lavagna
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24 Luglio 2015 - 19.28


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Giornate degli Autori a forti tinte tricolori quelle che per la dodicesima volta andranno in scena alla Mostra di Venezia (2-12 settembre): “Le polemiche sulle rappresentanze nazionali punteggiano ogni anno le anticipazioni stampa dei grandi festival – riconosce il Direttore Giorgio Gosetti – ma noi siamo molto orgogliosi delle scelte che abbiamo fatto”.

Viva la sposa è “la storia di un gruppo di persone – rivela Celestini – del quartiere Quadraro a Roma, uno di quelli dove credi la città finisca e dove invece ricomincia. Le loro vite ruotano tutte attorno a un bar. E poi c’è questa americana bellissima, vestita da sposa, che passa in mezzo a loro. Di più non posso dire”.

La vicenda di un bambino conteso tiene banco invece ne La prima luce di Marra, in cui Riccardo Scamarcio parte alla volta del Cile per ritrovare la donna che un tempo ha amato e il figlio che lei gli ha portato via di nascosto: “Partendo da un’urgenza personale – dice Vincenzo Marra – ho capito che quello che avevo da dire andava oltre il film stesso”.

“La scoperta di avere un’identità diversa da quella che la famiglia le aveva assegnato” è, nelle parole dell’autore Carlo Lavagna, il cuore tematico di Arianna, l’unica opera prima italiana del concorso. La protagonista è una ragazza di 19 anni interpretata da Ondina Quadri destinata a diventare, secondo Gosetti, “la rivelazione di Venezia 2015″.

In gara, dove ci sono 20 mila euro in palio assegnati dalla giuria presieduta da Laurent Cantet, si vedranno anche il thriller spagnolo El Descononocido, diretto dall’esordiente Dani de la Torre e film d’aperture dei Venice Days; il dramma cileno La memoria de l’agua di Matìas Bize; un’altra opera prima, stavolta tunisina, As I Open My Eyes di Leyla Bouzid, che re-inquadra la Primavera Araba da una prospettiva inedita; la tragedia della Shoah da rivivere in Klezmer, dell’esordiente polacco Piotr Chrzan; il corale Island City di Ruchika Oberoi, che fotografa Mumbai e, in filigrana, l’India di oggi; e altre due opere prime, una dalla Cina – Underground Fragrance di Pengfei – e l’altra dall’Australia – Early Winter di Michael Rowe.

Manca ancora un titolo da annunciare tra quelli in concorso, mentre il film di chiusura sarà l’australiano ‘The Daughter’ di Simon Stone.

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