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Ogni maledetta domenica (delle palme d'oro)

Nessun premio ai film italiani, ignorati dalla giuria. Ma l'evento è servito e il pubblico riempie le sale

Ogni maledetta domenica (delle palme d'oro)
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24 Maggio 2015 - 20.05


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(Cannes) Entrati in Conclave favoriti, i film italiani escono da Cannes (apparentemente) sconfitti (sulla Croisette) da un giudizio tanto secco quanto impietoso della Giuria.

Non ce la prendiamo con l’arbitro, ma – alle volte – l’importante è davvero partecipare come testimoniano le folle di spettatori che stanno riempendo le proiezioni dei film presenti sulla Croisette nei nostri cinema.

Un risultato ancora più importante dopo una stagione, questa sì fallimentare, del cinema italiano di commedia…

Il cinema italiano d’autore, invece, è vivo e vegeto e la sua massiccia presenza al Festival francese testimonia uno stato di salute notevole, che, ovviamente, potrebbe essere migliorato da un sostegno ancora maggiore alla nostra industria per fare diventare il cinema il vero portabandiera del sistema Italia nel mondo, ma – soprattutto – della cultura italiana con tutte le sue contraddizioni ed eccellenze, con le sue debolezze e fragilità.

Il verdetto di Cannes non è quello delle giurie, ma quello del mercato, dei venditori, della stampa internazionale e delle sue lodi – in particolare – per Nanni Moretti e Paolo Sorrentino, senza trascurare il lavoro visionario di Matteo Garrone.

Non ha senso giudicare se i nostri film meritavano di più o di meno di quelli che hanno vinto: fatto sta che le interpretazioni di Michael Caine e Harvey Keitel, la regia di Sorrentino e Garrone, lo sguardo asciutto di Moretti, la recitazione misurata ed intimista di Margherita Buy restano delle perle che allietano tutti quanti noi dopo il risultato, questo sì eccezionale, di tre titoli italiani nel concorso del Festival cinematografico più importante del mondo insieme a quello di Venezia.

I film italiani a Cannes sono dei lavori importantissimi per il nostro cinema che resteranno per la loro forza e qualità. La domenica delle Palme di Cannes dispiace, ma non cambia nulla. E’ vero, vincere dei premi sarebe stato meglio e più ‘utile’, ma – ai fini pratici – la rinascita del nostro cinema e la sua internazionalizzazione proseguono verso un percorso avviato. Non si tratta di una battuta di arresto, ma – al massimo – di un incidente di percorso che non cambierà le carte in tavola.

Gli uccelli del malaugurio e gli jettatori facciano pace con questa idea: l’Italia è tornata sulla scena cinematografica internazionale e Cannes con i tre film in concorso è e resta un punto di partenza. Non di arrivo.

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