Ambientato nel caotico scenario della crisi in Medio Oriente, “Il figlio di Hamas – The Green Prince” di Nadav Schirman ripercorre i dettagli dell’alleanza senza precedenti tra due nemici giurati. Con lo stile di un thriller psicologico, il documentario – vincitore del Premio del Pubblico al Sundance Film Festival 2014 e in uscita nelle sale italiane il 23 aprile 2015, distribuito da Wanted – racconta la storia vera del figlio di un leader di Hamas diventato uno dei più preziosi informatori dell’intelligence israeliana, e dell’agente dello Shin Bet che ha rischiato la sua carriera per proteggerlo.
Cresciuto in Palestina, da adolescente Mosab Hassan Yousef sviluppa un’avversione nei confronti di Israele che, da ultimo, lo porta in prigione. Qui, colpito dalla brutalità di Hamas e spinto dalla repulsione per i metodi del gruppo – in particolare gli attentati suicidi – Mosab matura una “conversione” inaspettata, iniziando a vedere in Hamas un problema, non una soluzione. Reclutato dallo Shin Bet (il servizio di sicurezza interna d’Israele) col nome in codice di “Green Prince”, per oltre un decennio spia dall’interno l’élite di Hamas, rischiando la vita e facendo i conti con la sensazione di tradire il suo popolo e la sua stessa famiglia.
Nel tempo, il rapporto tra Mosab e il suo referente allo Shin Bet, Gonen Ben Yitzhak, si fa sempre più leale. Una lealtà che nessuno avrebbe potuto immaginare.
Basato sul best-seller di Mosab Hassan Yousef Figlio di Hamas (edito in Italia da Gremese), il film rivela un mondo complesso fatto di terrore, inganno, e scelte impossibili e fa luce – attraverso testimonianze dirette, sequenze drammatiche e rari materiali d’archivio – su decenni di segreti, raccontando una profonda amicizia e rimettendo in discussione molto di quanto crediamo di sapere sul conflitto israelo-palestinese.
Il figlio di Hamas – The Green Prince: Trailer