@marco_spagnoli
E’ un prodotto commercialmente molto interessante 50 sfumature di grigio, primo, evidentemente, capitolo cinematografico tratto dalla trilogia di romanzi di E.L.James cui, secondo il pubblico di lettrici è estremamente fedele nel tono e nelle situazioni.
Interpretato da Dakota Johnson e Jamie Dornan, diretto dalla regista di Nowhere Boy, Sam Taylor-Johnson il film racconta la storia di un’universitaria un po’ ingenua (e ancora vergine…) alle prese con un enigmatico e affascinante miliardario di cui si innamora, che, però, ha una passione per il samomasochismo che diventa un ostacolo alla relazione dei due, perché lei, invece, vorrebbe normalizzarlo.
Scritto da una donna, diretto da una donna, il film ha la sua forza e il suo centro in Dakota Johnson, una superstar istantanea che interpreta al meglio Anastasia Steele. Un personaggio ‘perfetto’ per l’universo di riferimento del pubblico femminile che sotto un’apparente innocenza, un cuore buono e disinteressato, nasconde una personalità fortissima destinata destinata (e chi scrive non ha letto il libro) evidentemente a conquistare tutto e tutti.
Un gioco di ruolo dove Cappuccetto Rosso in realtà si rivela per essere il vero lupo più sexy che cattivo.
La forza di 50 sfumature di grigio è quella di un altissimo valore di produzione che mette in scena il ‘sogno bagnato’ di un uomo ricchssimo, bellissimo, tutto da conquistare. Una storia d’amore dove non ci sono ostacoli se non il passato del protagonista maschile che ritorna, rievocato in notti senza sonno.
Il modello di riferimento, però, non è 9 settimane e mezzo e nemmeno Ultimo tango a Parigi. Le scene di sesso (più o meno) sadomaso sono vicine all’estetica da videoclip e il tono della narrazione è quello di un film adolescenziale stile ‘Tempo delle Mele’.
Un film in cui lo scandalo, la violenza e il sesso estremo sono, in realtà, degli strumenti di marketing per lanciare cinematograficamente un fenomeno interessante che ha il pregio di avere un’attrice carismatica come protagonista e un mondo di riferimento da collezione Harmony.
Tutto è rassicurante: perfino le violenze (vere) del bambino e dell’adolescente abusato sono raccontate in maniera ovattata dal lusso estremo e dagli sguardi amorevoli tra i due protagonisti.
Perché questo film sarà un grande successo? Perché , in fondo, si tratta dell’ennesima variazione sulla storia d’amore tra lui e lei bellissimi in un mondo perfetto, su cui si affascciano determinati ostacoli nell’arco di una trilogia scandita da una colonna sonora perfetta.
Non c’è nulla di patologico o di oscuro, di perverso o di socialmente inaccettabile e riprovevole.
50 sfumature di grigio è il film da vedere a San Valentino, una romantic comedy con alcuni momenti esilaranti (non sempre in maniera volontaria)in cui tutto è perfetto, che, sorprendentemente, manca solo l’idea di personaggi di contorno di un qualche valore oltre la cornice.
Il’segreto’ dei due amanti è inconfessabile ad amiche, madri e fratelli e questo rende la narrazione claustrofobica sui due protagonisti, appesantendola leggermente.
Un Tempo delle Mele dei nostri tempi, in cui, alzata leggermente l’età di riferimento, manca solo una ‘nonna consigliera fetish, ma al tempo stesso saggia, animata dal senso di humour che permea in molti punti, fortunatamente, la narrazione.
Un film che può destare scandalo solo in un mondo molto puritano, ma che evocandolo è destinato a diventare (come si è sempre pensato sin dai primi materiali a fine 2014) un grande hit al botteghino anche in virtù del prendersi sul serio, ma non troppo.
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