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Fumo vietato nei film: registi italiani vs Lorenzin

Virzì, Sorrentino, Costanzo, Martone e altri protestano contro la proposta di legge: ridicola, limita la possibilità di raccontare la vita delle persone nei film.

Fumo vietato nei film: registi italiani vs Lorenzin
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15 Gennaio 2015 - 20.31


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Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, ha annunciato che presto il fumo sarà vietato ovunque: parchi pubblici, in macchina e… anche nei film! La stretta del ministro però non ha trovato il favore del mondo del cinema e quattro tra i più importanti registi italiani in attività – Paolo Virzì, Gabriele Muccino, Saverio Costanzo, Paolo Sorrentino, Mario Martone e altri – hanno deciso di manifestare il loro dissenso per questa proposta di legge che inasprirebbe i divieti già introdotti nel 2005 dalla legge Sirchia.

I registi hanno spiegato così la loro petizione: “Noi non ci occupiamo di questi interventi, per molti versi sacrosanti perché cerchiamo di dedicarci modestamente al nostro lavoro che è quello di immaginare, scrivere e girare storie per il cinema. E a questo specifico proposito, con grande franchezza, sentiamo di dover esternare il nostro stupore e la nostra preoccupazione che ne possa venir fuori una norma che limiti in modo – scusate – davvero ridicolo la possibilità di raccontare la vita delle persone nei film”.

“Vogliamo soltanto ricordare che tale iniziativa se destinata – ma speriamo di no – a diventare disegno di legge dello Stato chiamerebbe in causa questioni molto delicate: solo nella orribile tradizione degli Stati etici e/o confessionali l’ordinamento giuridico determina i comportamenti privati degli esseri umani trattandoli non come cittadini ma come bambini da proteggere e da guidare. L’idea che un legislatore possa intervenire, anche solo su un dettaglio, nelle vicende dei personaggi raccontati in un’opera, bella o brutta che sia, in nome di una ‘missione pubblica’, provoca più di uno scombussolamento nelle nostre convinzioni liberali”, hanno concluso i cineasti.

Il Codacons ha però replicato con toni duri a Paolo Virzì, Gabriele Muccino, Saverio Costanzo e Mario Martone: “Vi è una colossale letteratura scientifica che dimostra in modo incontestabile come le compagnie del tabacco abbiano investito soprattutto del cinema e della televisione per propagandare il tabacco, per conquistare i giovanissimi e consolidare il consumo di sigarette con danni alla salute, all’economia nazionale e all’ambiente”.

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