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Terremoto al Museo del Cinema di Torino, Nespolo si dimette

Preoccupato per i conti in rosso e la gestione del Museo, in polemica con il direttore Barbera, il presidente ha annunciato le sue dimissioni.

Terremoto al Museo del Cinema di Torino, Nespolo si dimette
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22 Dicembre 2014 - 15.23


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Ugo Nespolo non è più il presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Le dimissioni sono arrivate oggi, 22 dicembre 2014, con una mail inviata ai consiglieri del cda, dove ha lasciato intuire che ad averlo spinto a lasciare la poltrona di presidente sono state le polemiche di questi mesi e i conti in rosso con cui il Museo del Cinema dovrà affrontare il 2015. Conti in rosso, che hanno sempre preoccupato Nespolo più del direttore Alberto Barbera, considerando che già nei mesi scorsi si era dimesso, Claudio Saracco, revisore dei conti che ne era andato proprio per protestare contro i “bilanci allegri” della Fondazione.

Nespolo si è lamentato dei dissapori con Barbera e, rendendosi conto che dopo la sua nomina non ha raggiunto nessun obiettivo, è venuta meno la ragione per cui appena un anno fa aveva acconsentito a farsi nominare nuovamente presidente. A temere principalmente per il futuro sono gli 83 dipendenti del Museo: infatti, per sanare i conti, la Fondazione potrebbe essere costretta ad un taglio netto del personale.

Barbera: dispiace, ma lo ringrazio. Alberto Barbera ha commentato: “Mi dispiace molto che Ugo Nespolo abbia deciso di lasciare la carica di presidente che ha ricoperto con autorevolezza e spirito di servizio in oltre tre anni di mandato. Capisco che l’impegno richiesto dal ruolo in un momento certamente difficile non possa che mal conciliarsi con il suo lavoro di artista. Lo ringrazio sinceramente per l’impegno profuso e il sostegno che non ha mai fatto mancare al Museo durante la sua presidenza”.

Parigi: dimissioni sono un segno di malessere. “Sono dispiaciuta sia dal punto di vista umano, sia perchè questa decisione è segno di un malessere che sarebbe meglio non ci fosse in un momento così complicato”: è il commento di Antonella Parigi, assessore alla Cultura del Piemonte, che a margine del Consiglio regionale ha confermato le difficoltà degli ultimi mesi. “Da un pò di tempo era evidente che ci fossero differenti visioni gestionali ai vertici del Museo e che ci fosse un clima teso. Come soci fondatori – aggiunge – abbiamo cercato di portare dei punti di equilibrio fra le diverse posizioni, come è nostro dovere. Evidentemente non è stato sufficiente. Ora ci confronteremo col sindaco di Torino, Piero Fassino, e vedremo il da farsi”.

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