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Venezia 71: presentata la nuova sala Darsena

Completato il restyling in tempo per l'inizio della Mostra del Cinema. Baratta: 'Una sala che non ha eguali in Italia, adesso abbiamo veramente un Palazzo del Cinema'.

Venezia 71: presentata la nuova sala Darsena
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25 Agosto 2014 - 14.11


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Con una spesa di 6 milioni di euro, coperti dal contributo stanziato dal Comune di Venezia (più una piccola integrazione da parte della Biennale), la Sala Darsena del Lido di Venezia, collocata a immediato ridosso del Palazzo del Cinema, è stata fatta interamente oggetto di un intervento di riqualificazione funzionale. L’opera, che comprende anche la realizzazione (sul lato prospiciente il Palazzo del Casinò) di un nuovo foyer d’ingresso e la sistemazione dell’area esterna pertinente, è inserita nel secondo stralcio di opere di sistemazione del Palazzo del Cinema e delle aree circostanti, il cui progetto preliminare è stato approvato nel 2011. Della sala, di circa 1250 metri quadri, è stato mantenuto solo l’involucro esterno, realizzato nel 1991: eliminate tutte le vecchie strutture e rivestimenti, è stato effettuato un restyling degli interni, anche ai fini dell’adeguamento acustico, utilizzando materiali innovativi, per la prima volta applicati in una sala cinematografica. È stata rifatta la gradinata, con un aumento della larghezza da 70 a 90 centimetri; è stata aumentata la capienza, da 1300 a 1401 posti (più otto per disabili), con l’inserimento di nuove poltrone di miglior comfort; sono stati adeguati tecnologicamente tutti gli impianti (meccanici, di climatizzazione, illuminazione, antincendio e di sicurezza)

«Posso dire con orgoglio che questa è una sala che non ha eguali in Italia e che l’insieme adesso diventa veramente un Palazzo del Cinema». Così il presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha presentato in anteprima alla stampa la rinnovata Sala Darsena. «Dico questo – ha aggiunto – perchè Sala Grande e Sala Darsena possono essere ora utilizzate in contemporanea su proiezioni parallele e la passerella davanti alla Sala Grande può servire anche per le delegazioni che, attraverso il collegamento che è stato realizzato, possono accedere indifferentemente ad entrambe le sale. Adesso ci sono strutture che aspettano solo idee, con il relativo codazzo di quattrini». Baratta ha quindi illustrato le regole sulle quali si è basato l’intervento, durato otto mesi, su una sala costruita nel 1950 come arena aperta in cemento e poi coperta nel 1991. «In primo luogo – ha detto -, abbiamo operato senza scavare più di quanto necessario e questo ci ha permesso di procedere senza intoppi. La seconda regola è stata quella di non effettuare nessun intervento di edilizia di fatto, se non il rifacimento delle fatiscenti sale di proiezione e di servizio sul retro». «Sarà inoltre possibile – ha aggiunto Baratta – togliere un certo numero di sedie, portando la capienza a circa 1250 posti, e fare un palcoscenico, perchè abbiamo tenuto conto che questa sarà una sala cinematografica, ma potrà servire benissimo anche per congressi».

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