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Daniele Vicari: i giovani devono sperimentare

Il presidente della giuria del concorso di cortometraggi, Il Protagonista, parla dei giovani nel mondo del cinema.

Daniele Vicari: i giovani devono sperimentare
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1 Luglio 2014 - 23.59


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di Francesca Vennarucci


Daniele Vicari, regista e direttore artistico della scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volontè, è il presidente della giuria del concorso[i] Il Protagonista
alle Giornate estive di cinema di Riccione. Il progetto è promosso da Anica, Mpa e Univideo con il coordinamento artistico di Marco Spagnoli. [/i]

Che cosa pensa dei corti in concorso?

Sono molto interessanti. I giovani che si mettono alla prova sono liberi di sperimentare e questo è alla base del cinema. Vale per sia per i tre corti arrivati in finale, ma anche per tutti gli altri in concorso. Le strade nuove che vengono sperimentate sono molto importanti, anche se in certi casi possono essere pericolose.
Ad ogni modo tutti i cortometraggi sono vivi e intelligenti e alcuni posso anche definirli scoppiettanti.

Quanto è importante coinvolgere sempre più i giovani nel mondo del cinema e dell’audiovisivo?

Se il sistema industriale funzionasse in Italia i ragazzi di 22 e 23 anni potrebbero fare dei film, e sicuramente rinnoverebbero la cinematografia del nostro paese che fa molta fatica a farlo. I registi e le registe dei documentari sono molti, 600 e 700 le produzioni in mainstream ogni anno, e se il sistema funzionasse potrebbero fare il loro film ed essere prodotti. In questo modo il rinnovamento avverrebbe e registi giovani potrebbero presentare i loro film.

In questo senso cosa fa la scuola Volontè?

Sono il direttore artistico e anche didattico della scuola che è pubblica e completamente gratuita. Per accedere basta partecipare alle selezioni che avvengono ogni due anni con un bando pubblico. I posti disponibili sono 75.
Vogliamo dare la possibilità a tutti di formarsi e studiare cinema. E’ importante che sia così perché solitamente le scuole di cinema costano molto, tra i 6.000 e i 10.000 euro all’anno. Ma alla fine queste scuole che reali possibilità di lavoro danno? In questo modo invece tutti i nostri allievi hanno la possibilità dài entrare e partecipare. Così nella nostra scuola c’è una mescolanza di provenienze sociali diverse e questo è un fatto positivo.

Cosa pensa delle nuove tecnologie?

Gli strumenti elettronici a basso costo e la rete sono una grande chance per esprimersi, ma la rete necessita di regolamentazione. Occorrono delle regole che non limitino la libertà espressiva ma permettano a chi produce le proprie opere di avere visibilità e avere un giusto guadagno.

E per quanto riguarda la pirateria?

La pirateria nasce anzitutto nella rete dove ha trovato molto spazio. È possibile acquistare questi prodotti pirata in vari modi, sia scaricando da internet, sia dvd finti. Bisogna riuscire a trasmettere al pubblico un messaggio che evidenzi quanto sia importante avere un’industria libera di produrre le proprie opere senza essere massacrata dalla pirateria, per questo è importante che le opere siano protette.

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