Lo confesso, sono stato raccomandato da una lobby potentissima | Giornale dello Spettacolo
Top

Lo confesso, sono stato raccomandato da una lobby potentissima

Giancarlo Governi racconta come è riuscito ad entrare in Rai. Le raccomandazioni funzionavano allora, forse più di oggi. Quella di una madre poi...

Lo confesso, sono stato raccomandato da una lobby potentissima
Preroll

GdS Modifica articolo

8 Luglio 2014 - 17.12


ATF
di Giancarlo Governi

Stanno facendo circolare una petizione (a me ne arrivano dieci al giorno) per chiedere il licenziamento dalla Rai di tutti i raccomandati e i pensionati. Questo fatto mi ha creato un caso di coscienza. Anche io fui raccomandato lo confesso. Mi raccomandò la mia Mamma che faceva la portiera a Via Pellegrino Matteucci, nell’Ostiense, e quindi aveva molta influenza politica…

Mi ricordo che andò al bar si fece dare un gettone telefonico e chiamò la presidenza del consiglio. Ricordo ancora la telefonata: “Mi passi, per favore, il presidente Moro… sono la portiera di Via Pellegrino Matteucci… ovviamente glielo passarono subito. Mio figlio vorrebbe entrare alla Rai… so che le assunzioni sono chiuse ma vedrò quello che si può fare… cosa sa fare suo figlio?”, chiese Moro… “che sai fare bello di mamma”, si rivolse a me… Io gli feci cenno con la testa e lei chiuse la telefonata con una frase che mi è rimasta impressa nella memoria: “niente, mio figlio non sa fare niente, però ha bisogno di un buon stipendio, il lavoro non importa…”. Capii fin da piccolo che le portiere hanno molta influenza politica. Sono una lobby potentissima.

Io alla Rai non ho mai fatto niente. Andavo in ufficio perché era un posto divertente dove si potevano incontrare le attrici, ma non perché fosse indispensabile, perché ciò che contava era lo stipendio che ti mandavano a casa tramite la banca. Quando poi le circostanze della vita, un matrimonio, la nascita di un figlio, ti facevano sentire il bisogno di avere un aumento di stipendio o una promozione, mamma andava al bar (un telefono in portineria non lo misero mai perché era un condominio povero) si faceva dare un gettone e chiamava la presidenza del consiglio e chiedeva quello di cui io avevo bisogno.

Negli anni i presidenti del consiglio cambiavano ma l’influenza che le portinaie avevano su di loro non cambiò mai per mia fortuna… altrimenti me toccava lavora’ sul serio.

Native

Articoli correlati