Per funzionare internet ha bisogno di molta energia: i dati sono conservati in server giganteschi che consumano giorno e notte. Da dove viene questa energia? Da fonti fossili o da fonti rinnovabili? Greenpeace prova a vederci chiaro.
Per prima cosa le dimensioni del fenomeno: facciamo finta che tutte le infrastrutture digitali siano un’unico stato. Bene, secondo i dati del 2001 sarebbe il sesto stato per consumo di energia. E considerando la rapida evoluzione del settore la quantità di watt non può che essere aumentata: infatti oggi il 60% del traffico è usato per la visione di video.
Amazon aveva promesso di convertirsi alle rinnovabili, ma non c’è ancora chiarezza e al momento solo 23% dei suoi consumi proviene da fonti pulite .
Apple, secondo Greenpeace, resta un esempio da seguire: ‘Grazie agli investimenti degli anni passati e a quelli programmati la mela di Steve Jobs sembra essere in grado di raggiungere l’obiettivo di alimentare il proprio cloud per un altro anno con energia 100 per cento rinnovabile’.
A seguire, nella classifica troviamo o Yahoo, Facebook e Google, rispettivamente con il 73, il 49 e il 46 per cento di energia da fonti rinnovabili.