Fiducia ai giovani: Firenze affida lo storico Niccolini ai neodiplomati
Dagli spettacoli alle pulizie, giovani attori gestiscono tutto della sala settecentesca. E avranno maestri come Marco Baliani, Glauco Mauri, Andrée Ruth Shammah

I "Nuovi" del teatro Niccolini di Firenze. Foto Filippo Manzini
Fiducia ai giovani? Un proposito sbandierato e raramente praticato, in Italia, oggi. Se non, troppo spesso, quando si hanno parentele ben sistemate o altolocate, le porte sono chiuse. Non è stato sempre così. Nel Rinascimento, per dire, non era così. Anche i Papi si affidavano a Michelangelo e Raffaello quando erano giovani. Nel Paese anchilosato odierno la Fondazione Teatro della Toscana invece ha compiuto una scelta degna di essere seguita: ha affidato in tutto e per tutto il settecentesco Teatro Niccolini, in pieno centro vicino al Duomo, a giovani attori che devono occuparsi di ogni aspetto della conduzione di una sala. Devono gestirla. Pensando ad amministrarla bene, a comunicare al pubblico quanto fanno, all’accoglienza in sala, alle pulizie. E il Niccolini è una sala con una storia nobile.
Di volta in volta ci saranno rapporti con “maestri” già affermati per creare un percorso di formazione permamente. Per iniziare, i “Nuovi” vengono diretti da Marco Baliani nella “Mandragola” di Machiavelli in scena dall’11 al 22 aprile. A seguire, lavoreranno con Gianfelice Imparato, Glauco Mauri, Andrée Ruth Shammah e Beppe Navello.
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