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'Cuore' di De Amicis assolto al Processo storico in Romagna

Il celebre romanzo di De Amicis è stato protagonista del tradizionale processo simbolico che si svolge ogni anno nella località romagnola.

'Cuore' di De Amicis assolto al Processo storico in Romagna
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11 Agosto 2024 - 17.29 Culture


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Ieri, il romanzo “Cuore” di Edmondo De Amicis è finito sul banco degli imputati nel consueto processo simbolico di San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì-Cesena. Questa celebrazione annuale, che commemora l’assassinio del padre del poeta Giovanni Pascoli nel 1867, è organizzata dall’associazione culturale Sammauroindustria sin dal 2001.

 Il verdetto del pubblico (443 voti di assoluzione, 126 di colpevolezza e 146 astenuti),  palette alla mano, è stato ufficializzato dal presidente del Tribunale.

Nonostante l’arringa accorata dell’accusa, rappresentata dallo storico Roberto Balzani dell’Università di Bologna, il romanzo ha ottenuto una netta assoluzione. Per la difesa Giampaolo Borghello, già docente di letteratura italiana all’Università di Udine, ha raccontato quanto il libro abbia ufficializzato il ruolo della scuola, l’esaltazione del bene, della volontà e dell’altruismo.

“Non chiedo di bruciare Cuore come qualcuno della stampa nazionale ha insinuato – ha detto Balzani – perché per me i libri sono importanti, e questo lo è. Quello che accuso di Cuore è il fare ricorso al luogo comune, allo stereotipo, a un regionalismo preconcetto quando invece avrebbe avuto tutta la possibilità di attingere al principio di realtà”. 

Il riferimento è soprattutto al racconto Sangue Romagnolo che “descrive una Romagna del pugnale e del coltello tratta da un modello letterario risalente sin da Guicciardini”. Quindi, ha sottolineato, “chiedo la condanna di De Amicis non perché incapace di fare il romanzo sull’Unità d’Italia ad uso delle scuole, ma perché ha deliberatamente preferito edulcorare la realtà”.

Come ha affermato Borghello, “la scuola è un microcosmo, parte di un tutto sociale interessato dal soffio del Risorgimento. Il quadro è torinese ma diviene universale: nei personaggi (il primo della classe, il povero, il cattivo, il ricco snob, il testardo, il traffichino…) si sono felicemente riconosciuti i lettori di tante epoche e di tanti paesi”.

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