Un anniversario del genere non poteva passare inosservato. Indipendentemente dalle posizioni personali, è innegabile che Enrico Berlinguer abbia rappresentato un’intera epoca italiana ed un modo di fare politica, prima ancora che un partito. Era “un uomo animato da forti passioni politiche, da un senso di equità incrollabile, un uomo mai stanco di lottare contro le ingiustizie sociali e le prevaricazioni dei più forti e potenti”, spiegano i registi, consapevoli della necessità di coinvolgere anche il pubblico più giovane.
E’ proprio per questo che nelle giornate del 10, 11 e 12 giugno arriverà nelle sale Arrivederci Berlinguer!, film-documentario nato da diversi ed importanti contributi, assemblati sotto l’attenta regia di Michele Mellara e Alessandro Rossi.
Durante i funerali del politico – cui prese parte quasi un milione e mezzo di persone- molti dei più noti registi italiani, quali Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Roberto Benigni, Carlo Lizzani, Giuliano Montaldo, Ettore Scola e Gillo Pontecorvo, collaborarono alla realizzazione di un documentario sull’evento, poi intitolato L’addio a Enrico Berlinguer (Unitelefilm). Questa nuova pellicola è tratta proprio da quei materiali, uniti a preziose testimonianze provenienti dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, legate soprattutto ai suoi interventi politici. La vera particolarità , tuttavia, consiste nella suggestiva colonna sonora di Massimo Zamboni, chitarrista del gruppo punk rock CCCP- Fedeli alla Linea.
L’immagine toccante e coinvolgente di Berlinguer era l’obiettivo del progetto, volto a mostrare la potenza di un carisma politico, di una umanità e di una dignità che oggi sembrano mancare in politica. Senza ovviamente sminuire il ruolo centrale che seppe svolgere nella politica italiana degli anni Settanta e Ottanta, toccando temi tutt’oggi di grande interesse ed attualità.
Accanto a questo primo omaggio, l’11 giugno sarà ospitato al Pop Up Cinema Jolly di Bologna anche Prima della Fine, di Samuele Rossi. Si tratta di una produzione Echivisivi, in coproduzione con Salice Production e Solaria Film, attraverso la collaborazione con Sky Documentaries e Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
Questa volta la pellicola si concentra, in maniera del tutto inedita, sui giorni che precedono la scomparsa dell’uomo, ovvero quelli che vanno dall’emorragia cerebrale sul palco di Padova al lutto vero e proprio, capace di lasciare l’Italia nello sconcerto.
Il desiderio di far emergere “l’affetto e la partecipazione della gente, un rapporto quasi simbiotico”, ha guidato i due progetti sopra descritti, come ci viene spiegato dai registi Mellara e Rossi. “La nostra scelta è caduta su alcuni momenti in cui Berlinguer snocciola i temi fondanti della sua politica, e lo fa argomentando le sue tesi in modo diretto, con una chiarezza adamantina e una solidità d’intenti politici frutto di anni di studio, impegno, militanza, riflessione sui compiti e i doveri della politica. Abbiamo scelto gli interventi sui temi che ci sembravano vicini all’oggi (generazioni, donne, famiglia, questione morale, lavoro) e su cui Berlinguer ebbe parole che sono ancora di estrema attualità e che continuano a farci riflettere”.
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