La scrittrice messicana Cristina Rivera Garza è stata insignita del Premio Pulitzer per la categoria “Memoir e Autobiografia” con la sua opera “L’invincibile estate di Liliana“. Un’opera toccante che narra il femminicidio della sorella Liliana, avvenuto nel 1990. L’annuncio è stato dato dalla Columbia University, che ha svelato i nomi dei vincitori della 108esima edizione del premio, considerato uno dei più alti riconoscimenti a livello mondiale per il giornalismo, la letteratura e la musica.
“El invencible verano de Liliana” si è distinto tra i finalisti, che includevano “The Best Minds: A story of Friendship, Madness and the Tragedy of Good Intentions” di Jonathan Rosen e “The Country of the Blind: A Memoir at the End of Sight” di Andrew Leland. La giuria ha premiato l’opera di Rivera Garza per la sua capacità di “unire memorie, giornalismo investigativo femminista e biografia poetica, animati da una tenacia nata dal dolore della perdita”.
Attualmente professoressa al College of Liberal Arts and Social Sciences dell’Università di Houston, negli Stati Uniti, dove vive dal 1989, Cristina Rivera Garza si conferma come una delle voci più importanti della narrativa contemporanea messicana. “L’invincibile estate di Liliana” rappresenta non solo un tributo commovente alla memoria della sorella, ma anche un potente atto di denuncia contro la piaga del femminicidio che continua ad affliggere il Messico e il mondo intero.