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Napoli-Inter: nella radiocronaca si parla di razze

La spalla del cronista per sottolineare la presenza di molti stranieri si lascia andare a una clamorosa perla. Poveri noi

Napoli-Inter: nella radiocronaca si parla di razze
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9 Marzo 2015 - 10.01


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La grande, grandissima tradizione dei radiocronisti sportivi Rai non staremo qui a ricordarla noi. Siamo i primi a celebrarla. Tradizione che continua a vivere con il bravissimo Francesco Repice della Radio. Dietro di lui, in verità, c’è il deserto, anche e soprattutto per una Rai che non ci pare abbia mai pensato di dover fare scuola, per formare e far crescere gli eredi di questa grande tradizione, entrata nella memoria degli italiani e nella storia dello sport.

Diciamo questo, come premessa, per andare a sottolineare con il lapis rosso ed anche blu alcune cadute di stile ricorrenti nelle radiocronache e nelle telecronache, non solo Rai. Vale per tutte, quella frase ricorrente… “la palla ha battezzato il palo”. Ci vorrebbe qualcuno che dicesse a telecronisti e radiocronisti sportivi, sempre propensi al luogo comune e alla frase per provare a passare alla storia, che il battesimo è cosa seria, e per i credenti il sacramento più importante. Volgarizzarne l’uso, quando si potrebbe più facilmente dire “la palla ha colpito il palo”, è quantomeno irriguardoso. E stupido.

Detto questo, in tema di radiocronache, ci è capitato di seguire la radiocronaca di Napoli-inter. La perla? La “spalla” giornalistica del radiocronista di turno, che esulta per il gol di “Ammisicchi”, poco prima, parlando dei tanti stranieri in campo e delle tante lingue che si intrecciano nei novanta minuti dell’incontro, si lancia in una sottolineatura, come dire, vintage: parla di razze, quelle diverse che ci sarebbero in campo. Razze? Dio salvi le radiocronache.

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