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Il piagnisteo di Maria Giovanna Maglie: "Sanremo politically correct, tra antirazzismo di maniera e travestiti"

La giornalista di destra: "È la saga di chi è incapace di fare altro che la presenza, tipo la Muti il primo giorno. Ieri sera abbiamo avuto il politically correct, l'antirazzismo di maniera rappresentato fisicamente e materialmente".

Il piagnisteo di Maria Giovanna Maglie: "Sanremo politically correct, tra antirazzismo di maniera e travestiti"
Maria Giovanna Maglie

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3 Febbraio 2022 - 18.18 Globalist


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Si parla di antirazzismo, di diritti, di incisività. E quindi Maria Giovanna Maglie, che deve fare la parte della giornalista di destra problematica, boccia il Festival di Sanremo su tutta la linea: “Non è più  la manifestazione in cui si lanciava la canzone italiana nel mondo” ma la festa “del patronato Rai”. E bolla come “gretto conformismo” il monologo di Lorena Cesarini che ha emozionato l’Ariston. 

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“È la saga di chi è incapace di fare altro che la presenza, tipo la Muti il primo giorno. Ieri sera abbiamo avuto il politically correct, l’antirazzismo di maniera rappresentato fisicamente e materialmente”.

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Un intervento di “gretto conformismo per cui l’antirazzismo è una bandiera. Ma poi nessuno si scandalizza se un povero cristo si dà fuoco se è stato sospeso dal lavoro. E questa sera arriverà il travestito. Questo è Sanremo, questa è la Rai. La casa della retorica corrente che ha una capitale influente a Bruxelles e un’Europa che sta rinunciando al proprio ruolo di difesa dell’Occidente. Non dico della Cristianità”.

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Un riferimento, questo, al finto battesimo di Achille Lauro che ha segnato la prima serata suscitando polemiche e punti di vista diversi.

“Achille Lauro che si è battezzato – sostiene la Maglie – mi avrebbe fatto meno impressione se non fosse che poi c’è il tabù per qualsiasi cosa che riguarda l’Islam: non si può nemmeno pronunciare il nome di Maometto. Però sulla Cristianità puoi sputare”. 

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Andando avanti nel suo giudizio, la giornalista afferma che “i testi in generale sono oltretutto di basso livello. È un esempio della cialtroneria italiana ed europea per la bassa qualità delle canzoni, per le orrende mise di uomini e donne, per il disordine e la slegatezza del tutto. È tutto fatto di pezzetti e non c’è armonia. L’unica cosa azzeccata, non divertente ma azzeccata come idea, alla quale mancava però lo sviluppo, è stata quella di Checco Zalone sul predominio del virologo. È stata una buona idea quella del ‘risentito sociale’ che diventa una star”.

La Maglie dice la sua anche su Fiorello, “il quale sembra sempre che sta sulle navi e alla Valtur perché gli mancano gli autori buoni”.

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Secondo la giornalista, poi, “il numero sul vaccino è volgare: stamattina ho ricevuto la lettera di un gruppo di genitori i cui figli hanno avuto reazioni avverse ai vaccini e a questo vaccino. Erano addolorati più che indignati per tanta mancanza di delicatezza, per tanta volgarità e anche per tanto gretto conformismo”, conclude la Maglie.

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