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Mory Kanté, voce d’Africa che si è spenta a 70 anni

Sua la hit della world music “Ye ké Ye ké” a fine anni '80. Youssou N’Dour: “La dipartita di un baobab della cultura africana”

Mory Kanté, voce d’Africa che si è spenta a 70 anni
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23 Maggio 2020 - 13.28


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Di Mory Kanté chi negli anni ’80 e ’90 si incuriosì della cosiddetta “world music” ricorderà “Ye ké Ye ké”, hit prima africana e poi europea di un brano ballabilissimo e trascinante. Il suonatore di strumenti come il balafon e come la kora, che aveva appreso da autodidatta, e griot (ovvero cantastorie nell’Africa occidentale) è morto a Conakry, in Guinea, a 70 anni. Il suo sound e il suo canto fondevano tradizione dell’Africa occidentale, sonorità elettriche, pop, influssi latino americani, un impiego eccellente dei fiati.

Il figlio Balla ha detto che l’artista “aveva malattie croniche e spesso andava in Francia per curarsi, ma con il coronavirus non è stato più possibile. Abbiamo visto le sue condizioni di salute peggiorare rapidamente”. Il presidente della Guinea Alpha Condé ha manifestato le sue condoglianze con un tweet e ha ringraziato Kante: “La cultura africana è in lutto”. “Ho appena appreso con sgomento della chiamata a Dio del mio fratello maggiore e punto di riferimento, maestro Mory Kanté. Oggi sento un grande vuoto, con la dipartita di questo baobab della cultura africana”, ha dichiarato Youssou N’Dour “afflitto” .

Il musicista aveva 37 fra fratelli e sorelle e lui era il 38esimo. Il padre, musicista, aveva vissuto fino a 109 anni. Come ricorda Federico Scoppio sul Manifesto, a 15 Mory Kanté fu spedito dalla famiglia a Bamako, capitale del Mali, per studiare e suonare dove conobbe il fervente ambiente musicale, dove incontrò artisti come Salif Keita con il quale, riferiscono i cronisti, scattò anche una rivalità. Esordì da solista su disco con la Rail Band nel 1981, anche per le difficoltà dell’industria discografica in Africa, ma suonava da anni con la sua Rail Band. Canale France International nel 1996 impiegò il suo brano “Tatebola”, dall’omonimo album, come sigla dei Mondiali di calcio nel paese transalpino. Nel 1998 scrisse per il film di Leonardo DiCaprio “The Beach”. Nel 2001 divenne ambasciatore per la Fao, visto che Mori Kanté si dava da fare in progetti di solidarietà per il suo paese e per i più poveri. Nel 2014 interpretò Africa Stop Ebola in un disco collettivo insieme ad artisti come Amadou & Mariam, Salif Keïta e Oumou Sangaré contro l’epidemia di ebola e con i proventi donati a Medici senza frontiere.

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