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Il rock alternativo dei Massimo Volume in tour nei teatri

La band inizia da Bologna una serie di concerti dove presenta il nuovo album "Il nuotatore"

Il rock alternativo dei Massimo Volume in tour nei teatri
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20 Febbraio 2019 - 10.36


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Esponenti di un rock alternativo rigoroso e coraggioso (per quanto le etichette valgano poco), sempre in cerca di sonorità inusitate, spesso scure, e di storie da raccontare con profondità, i Massimo Volume oggi 20 febbraio danno il via al loro tour 2019 nei teatri a partire da Bologna e curato dalla Dna Concerti. Con Emidio (Mimì) Clementi, basso, voce, Vittoria Burattini alla batteria e alle percussioni, Egle Sommacal alla chitarra come membri permanenti, il gruppo presenta l’album appena pubblicato e di ottima qualità, “Il nuotatore” (pubblicato da 42 Records). Al nucleo storico della ban nata a Bologna nel 1991 si aggiunge la chitarra di Sara Ardizzoni.

Il tour parte dall’Auditorium Manzoni di Bologna, prosegue l’1 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 2 e 3 al Cineteatro Lumière di Pisa, il 14 all’Auditorium Fondazione Cariplo di Milano, il 15 al Circolo della Musica di Rivoli (Torino), il 21 all’Auditorium San Domenico di Foligno, il 22 al Teatro Cinema Moderno di Savignano sul Rubicone (FC), il 23 al Teatro Alfieri di Montemarciano (AN) nell’ambito del Klang Festival, il 24 alla Cittadella degli Artisti di Molfetta (BA), il 25 al Teatro Partenio di Avellino, l’11 aprile al Teatro Toniolo di Mestre (VE) e il 13 al Teatro Miela di Trieste.

“Il nuotatore” è uscito a sei anni di distanza da “Aspettando i barbari”. Con un titolo che rimanda a un racconto di John Cheever (Clementi è anche scrittore), il disco si fonda su voce, basso, batteria e chitarre, senza elettronica, senza sintetizzatori.
“È un disco pieno di storie e di personaggi – dicono le note stampa – ben rappresentato dalla spiaggia affollata ritratta in copertina da Luciano Leonotti, abilmente manomessa da Marcello Petruzzi, e che mostra una folla di solitudini ben assortite. Un racconto diviso in nove tracce e che mischia l’auto-biografismo alla narrazione pura, passato e presente, il tempo e lo spazio”.

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