A 89 anni si è spento ieri Cecil Taylor, pianista e compositore afro americano, uno dei padri del free jazz in parallelo ad artisti come Ornette Coleman. Era nato nel quartiere del Queens New York il 25 marzo 1929 e ha un passato anche come poeta. Il suo modo di suonare fortemente ritmico è stato avvicinato alle percussioni. Ha suonato, tra gli altri, con John Coltrane.
Taylor si sedette alla tastiera a 6 anni e ha studiato al New York College of Music e al New England Conservatory studiando anche pionieri che hanno rivoluzionato il concetto di suono nel ‘900 , oggi “classico”, come l’ungherese Bartok e Stockhausen. Grande virtuoso e anti-convenzionale, suonava pezzi difficili per gli ascoltatori al di fuori dei canoni del jazz più seguito. Tra i suoi album: “Looking Ahead!” del 1959, “Unit Structures” e “Conquistador!” del 1966, il live in solitaria “Carmen With Rings” del 1967, “Indent” (1973), “Silent Tongues” (1974), “Garden” (1982), “For Olim” (1987), “Erzulie Maketh Scent” (1989) e “The Tree of Life” (1998).