Stop animali nei circhi, soldi privati per festival e musica popolare: ecco la nuova legge sullo Spettacolo | Giornale dello Spettacolo
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Stop animali nei circhi, soldi privati per festival e musica popolare: ecco la nuova legge sullo Spettacolo

Approvata definitivamente alla Camera la riforma dello spettacolo. Dall'aumento delle risorse alla platea allargata di chi può avere soldi dai privati con l'Artbonus, ecco i capitoli principali

Stop animali nei circhi, soldi privati per festival e musica popolare: ecco la nuova legge sullo Spettacolo
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8 Novembre 2017 - 19.07


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Con 265 sì e 13 no, la Camera ha approvato la legge delega sullo spettacolo dal vivo e il testo è definitivo. Il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini indica i traguardi raggiunti: “La nuova legge incrementa le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo, estende l’ArtBonus a tutti i teatri, rende permanente il tax credit musica, introduce maggiore trasparenza, porta sostanziali novità per il rilancio e la crescita del settore e prevede il graduale superamento della presenza degli animali nei circhi”. La possibilità di ricorrere all’ArtBonus, cioè a elargizioni liberali da privati che godono di una defiscalizzazione del 65%, a tutti i settori dello spettacolo aggiungendosi alle fondazioni lirico-sinfoniche, ai teatri di tradizione e al mondo dell’arte. Piacerà a molti lo stop, graduale, agli animali nei circhi. Oltre a rivendicare l’impegno promesso e mantenuto, Franceschini su Twitter sottolinea con un’immagine di Fabrizio De André che la nuova legge riconosce il valore “delle espressioni artistiche della canzone popolare d’autore”

Nel dettaglio, il ministero indica le novità principali della riforma che riprendiamo testualmente passo passo.

Capitolo soldi: aumentano le risorse per il Fondo unico per lo spettacolo: 9,5 milioni di euro rispettivamente per il 2018 e per il 2019, con un incremento che arriverà a 22,5 milioni di euro in più a partire dal 2020; previsti quattro milioni di euro per spettacoli e attività culturali nelle zone del sisma nel Centro Italia;

capitolo Art Bonus: “anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno avvalersi del credito d’imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali finora riservato esclusivamente alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione”;

capitolo tax credit: “la legge stabilizza il tax credit musica, beneficio riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e produttrici di spettacoli di musica dal vivo per la promozione di artisti emergenti, con oneri pari a 4.5 milioni di euro a decorrere dal 2018”

riconosciuta la musica popolare: “il sostegno statale allo spettacolo dal vivo si estende alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche e verrà riconosciuto il valore di diverse forme di spettacolo, tra cui le pratiche artistiche amatoriali, la canzone popolare d’autore, il teatro di figura, gli artisti di strada”;

sui teatri lirici: “le fondazioni lirico-sinfoniche avranno un fondo specifico governato da nuovi criteri di erogazione dei contributi statali, parametrati in base alle risorse ricevute da privati, Regioni e enti locali e alle capacità gestionali dimostrate”. Più un teatro contribuisce a mantenersi, più viene premiato dallo Stato;

via gli animali dai circhi: “Le nuove norme prevedono il graduale superamento dell’utilizzo degli animali”;

al pari del Consiglio superiore dei beni culturali, nasce il Consiglio superiore dello spettacolo, organismo consultivo del Ministro che sostituisce la Consulta per lo spettacolo. “Il Consiglio avrà compiti di consulenza e supporto nell’elaborazione e attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività di spettacolo”.

 

 

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