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50 anni da Jovanotti: auguri al ragazzo fortunato

Da disc jokey alla Hit parade, la storia di Lorenzo Cherubini. I successi e il regalo che farà ai fan nel giorno del compleanno. [Francesco Troncarelli]

50 anni da Jovanotti: auguri al ragazzo fortunato
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27 Settembre 2016 - 10.59


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di Francesco Troncarelli

Compie 50 anni, ma si sente sempre il “Ragazzo fortunato” che “pensa positivo” e fa di tutto per esserlo. Con entusiasmo, passione, impegno, con tutto quello cioè che in quasi trent’anni di carriera ha dimostrato di saper fare grazie alla musica, ottenendo così il successo del pubblico e l’apprezzamento da parte della critica.

Sì, Lorenzo Cherubini festeggia mezzo secolo di vita, un traguardo che per uno che ha scelto di chiamarsi in arte Jovanotti può sicuramente sembrare un po’ eccessivo. Ma così non è perché lui è ancora giovane dentro nonostante gli anni che passano, con la stessa energia e voglia di fare che lo hanno contraddistinto dai tempi degli esordi.

Da quando poco più che adolescente cominciò nelle radio private romane( Radio Jolly) e dietro le console delle discoteche della Capitale (il “Veleno”), per passare poi alle emittenti milanesi di rilevanza nazionale (Radio Deejay) e infine in sala d’incisione per iniziare una carriera straordinaria che lo avrebbe portato su palchi sempre più tecnologici e sorprendenti, in live dove ancora oggi ha ben pochi rivali.

Fu Claudio Cecchetto che lo scoprì e lo volle nella sua scuderia per lanciarlo, berretto da baseball in testa, braghe corte e faccia da schiaffi, come rapper per i giovanissimi alla fine degli anni 80. “Gimme five” il brano tormentone che il Jova versione “paninaro” cantava saltellando insieme all’inno generazionale “E’ qui la festa”, filosofia di una vita frenetica e senza pensieri e di un’esuberanza tontolona e travolgente, che spiazzava gli adulti ma incantava i teenagers.

Quel suo modo di porsi molto criticato dai più, contribuì di fatto a svecchiare una scena pop che vivacchiava su nomi collaudati e tutto sommato spenta nelle proposte, finendo così con lasciare il segno. Poi lui fu abile e intelligente nello smarcarsi da quel personaggio che gli era stato cucito addosso, trovando la sua strada come autore oltre che interprete.

Una volta abbandonato il giovanilismo esasperato degli esordi, Lorenzo ha saputo infatti dimostrare di essere anche tanto altro. Nel tempo, ovviamente, parallelamente alla sua maturazione personale e artistica. Ha scritto canzoni e libri, inventato tormentoni e melodie, composto musiche per il cinema (ha vinto il David di Donatello per la colonna sonora di “Baciami ancora” di Muccino) e si è interessato di pittura e grafica.

Figlio di un gendarme del Vaticano, dove ha trascorso la sua infanzia (da piccolo giocava sul pavimento della Cappella Sistina), amante della musica di Vasco e Celentano di cui è diventato amico, appassionato delle due ruote, con la bici ha girato la Patagonia, con la moto l’Africa, Lorenzo vive tra New York e l’Italia. Si è sposato con Francesca Valani nel 2008 dopo quindici anni di fidanzamento nella Cattedrale di Cortona, città natale di entrambi e durante la cerimonia la loro figlia Teresa ha suonato il violino.

Prima di approdare al cantautorato vero e proprio, Jovanotti è passato dal rap all’hip hop, dal funky al pop. Ballad romantiche o brani travolgenti sostenuti da grandi esecuzioni, quale sia stata la forma della sua produzione, ha sempre dato il meglio. E ancora nel corso di questi anni ha scherzato e detto cose serie, ha raccontato storie d’amore e frammenti di vita, ha studiato per migliorarsi e si è impegnato in tematiche sociali e umanitarie.

Jovanotti insomma ha creato uno stile in continua evoluzione, pervaso da una facilità comunicativa e da una curiosità molte rare nel mondo del pop, che lo ha portato ad essere uno dei beniamini del pubblico che non è più quello dei primi tempi, ma molto più ampio perché non solo abbraccia le generazioni successive ma è anche trasversale per età e gusti musicali.

Così amato dunque, da piazzare per ventotto anni consecutivi i suoi dischi in classifica. Brani come “Non m’annoio”, “Ciao mamma”, “Serenata rap”, “Per te”, “Una tribù che balla”, “L’ombelico del mondo”, “Mi fido di te”, “A te”, “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, “Estate”, “Sabato”, “Gli immortali”, “L’estate addosso”, hanno puntualmente raggiunto il primo posto dei singoli più venduti come peraltro i tredici album in studio pubblicati.

Tra le tante collaborazioni all’attivo nel corso della sua carriera, spiccano quella con Pino Daniele ed Eros Ramazzotti con cui affrontò un memorabile tour europeo, ma anche le colonne sonore per il cinema, primo fra tutti quello di Gabriele Muccino (anche il recente “L’Estate Addosso”) e le canzoni scritte per artisti del calibro di Laura Pausini, Celentano, Zucchero e Giorgia solo per citarne alcuni.

Con Piero Pelù e Ligabue poi si è unito nel ’99 in un inedito trio per incidere il singolo “Il mio nome è mai più”, un brano pacifista scritto dopo gli interventi militari nel Kosovo accompagnato da un video diretto da Gabriele Salvatores, i cui proventi furono devoluti a Emergency. Quello fu il singolo più venduto dell’anno.

Oggi che compie gli anni, il regalo lo farà lui al suo pubblico: pubblicherà infatti sulla “JovaTV”, il suo canale televisivo web, lo streaming gratuito di “Lorenzo nei Palasport 2015/2016”. La Universal Italia voleva farne un DVD e uscire per Natale ma Jovanotti ha convinto la casa discografica ad anticipare la visione del video realizzato dall’ultimo trionfale tour, con la messa in onda gratuita. E questa sarà sicuramente la ciliegina più gradita sulla sua torta di compleanno.

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