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Quando la musica combatte il disagio: l'orchestra dei bambini

La Puglia investe nell'orchestra regionale di 1500 elementi, bambini in situazione di disagio socio-economico e con disabilità.

Quando la musica combatte il disagio: l'orchestra dei bambini
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25 Gennaio 2016 - 12.58


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Partirà entro il mese di febbraio anche a Lecce un laboratorio per l’accesso libero e gratuito dei bambini ai benefici della musica. Si allargherà così ulteriormente la rete che il progetto didattico sperimentale MusicaInGioco a partire dal 2010 ha sviluppato a macchia d’olio nella provincia di Bari con questo obiettivo ambizioso: usare la musica come strumento di stimolo dell’intelligenza, di educazione sociale e personale dei più piccoli, offrendo la precedenza alle situazioni di disagio socio-economico, disabilità, disturbi dell’apprendimento. In questa logica ad oggi la onlus MusicaInGioco, con la sua “didattica reticolare” ha raggiunto in tutta la Puglia circa 1.500 bambini tra i 7 e i 13 anni donando loro lezioni e strumenti e l’opportunità di far parte dell’Orchestra regionale infantile. Il progetto della onlus si ispira al sistema creato in Venezuela da Josè Antonio Abreu, musicista ed ex ministro della cultura che nell’arco di un trentennio e con sovvenzioni pubbliche ha organizzato una rete d’istruzione musicale con 450 mila ragazzi, il 90% dei quali appartenenti a famiglie disagiate. Anche il progetto MusicaInGioco è stato finanziato nell’ambito del programma pugliese Bollenti Spiriti per le politiche giovanili 2014-2015 e porta avanti le proprie attività gratuite anche grazie agli sponsor, alle donazioni e all’azione volontaria di chi crede in questa missione.

“Abbiamo cominciato nel 2010 ad Adelfia, comune dell’area metropolitana di Bari, segnalando il progetto ai servizi sociali e alle scuole – racconta Andrea Gargiulo, musicista, professore di formazione corale, direttore artistico della onlus -. Con questo approccio pedagogico si parte dal fare e dalle motivazioni per arrivare al creare, in una interazione continua con il bambino e con attività varie tutte rapportate al gioco”. Dei circa 1.500 bambini che compongono l’orchestra regionale circa il 30% presenta disturbi dell’apprendimento tra cui dislessia, deficit di attenzione e iperattività, un altro 30% si trova in situazioni familiari di disagio socio-economico, il 10% invece presenta problematiche più complesse tra cui sindrome di Down e disturbi dello spettro autistico. In ogni caso, la musica è per tutti, e porta benefici a chiunque. “Tutti i bambini, quelli che presentano difficoltà specifiche o che sono spinti dalla semplice passione per la musica, cominciano il laboratorio senza alcuna formazione musicale pregressa. Fin dal primo giorno viene consegnato loro uno strumento, scelto insieme a loro stessi in base alla propensione, alle caratteristiche fisiche, alle abilità di ciascuno – precisa Gargiulo -. Ogni lezione, una volta a settimana, è diversa dall’altra e gli stimoli arrivano da attività diverse tra cui percussioni, attività corale, improvvisazione creativa, giochi didattici”. Ciascun partecipante al laboratorio riceve in dono lo strumento scelto, che sarà restituito solo nel caso che si abbandoni il percorso.

Oltre alla base formativa MusicaInGioco di Adelfia – che dà nome all’intero progetto e che ha lavorato in questi anni in territori tra cui Bitonto, Acquaviva, Enziteto, Bisceglie – docenti e nuclei che svolgono la stessa attività sono presenti anche presso l’Art Village di S. Severo, frutto della struttura socio-sanitaria dell’Asl di Foggia, e presso il Laboratorio Arte Musica Spettacolo di Matera. Ognuno di questi soggetti ha formato bambini che compongono ad oggi l’Orchestra regionale. Faranno parte dell’Orchestra anche i circa 25 bambini che potranno accedere al laboratorio di Lecce, promosso dalla base MusicaInGioco insieme alla Biblioteca interculturale del Salento, progetto nato nel 2015 dall’associazione Salento Crocevia. Sarà proprio la presenza di bambini di culture diverse il valore aggiunto di questo nucleo, grazie alla Biblioteca come punto di riferimento per l’incontro tra la comunità leccese e chi esprime altre culture. “Dovremmo poter contare sull’appoggio finanziario della Regione Puglia – sottolinea Antonella De Blasio, responsabile della Biblioteca – in ogni caso siamo in grado di garantire, come partenza, un minimo di dieci lezioni per un totale di 30 ore”.

Qualcuno dei bambini che ha cominciato le lezioni ad Adelfia anni fa, adesso sta pensando di fare la professione del musicista, altri si stanno preparando ad essere tutor dei nuovi arrivati più piccoli. “Ai nostri bambini chiediamo quindici minuti di esercizio al giorno – aggiunge Gargiulo -. Chiediamo di seguire questa passione cercando di stimolare un impegno, personale e sociale”. (sm)

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