Registi-attori come Carlo Verdone e Cristina Comencini, scrittori come Emanuele Trevi, artisti, un cuoco come Massimo Bottura, studiosi: in tutto cinquanta figure di riferimento in vari campi firmano un appello pubblicato sul Messaggero affinché chi guiderà il Paese dopo il 4 marzo, e chi starà all’opposizione, abbia a cuore la cultura, la “grande assente” dalla campagna elettorale. ”Restituiamo all’Italia il suo ruolo di culla della cultura e della civiltà. Rilanceremo l’Europa guidandone la rifondazione, restituendo non solo dignità ai cittadini, ma futuro a chi sente di esserne privo”. Il messaggio è indirizzato ”a chiunque, dopo il 4 marzo, avrà responsabilità al governo o all’opposizione. Abbia cura della cultura e dei diritti dei cittadini”.
Scrivono i firmatari: la cultura è la “grande assente”. Invece ora più che mai serve un “impegno a tutto campo per puntare sulla cultura, il motore della crescita civile”. E, scrivono, tutti i partiti dopo il voto devono “puntare sulla cultura” attingendo “anche alla competenza e all’energia delle migliori risorse del paese”.
All’appello si può aderire inviando una mail appelloperlacultura@gmail.com
La prima firmataria è Marina Valensise, creatrice di “Vale”, cioè “Valorizziamo aziende artisti lavoro esperienze”, ex direttrice dell’Istituto italiano di Cultura a Parigi.
Ecco cosa dice il testo: “A scuola gli allievi prendono a coltellate i professori e i loro genitori li prendono a calci. Nei musei, si oscurano i nudi di Schiele e le bambine di Balthus. Nelle università si riscrive la storia, e nei teatri si riadattano i classici ai pregiudizi contemporanei. Per le strade, il pestaggio sostituisce il confronto delle idee, mentre sul web spopolano l’insulto e la condanna preventiva. In tutto il mondo, negare la cultura genera nuova violenza, ma in Italia si aggiunge il rischio della dissoluzione civile”.
“Urge perciò – continua l’appello – un impegno a tutto campo per puntare sulla cultura, purtroppo grande assente della campagna elettorale. Restituiamo all’Italia il suo ruolo di culla della cultura e della civiltà. Rilanceremo l’Europa guidandone la rifondazione, restituendo non solo dignità ai cittadini, ma futuro a chi sente di esserne privo. Cultura è aver cura, è il motore della crescita civile, è coscienza del patrimonio inestimabile di cui siamo depositari, a cominciare dalla lingua che parliamo, dai monumenti fra i quali viviamo, dai centri storici e dal paesaggio che ci circondano”.
I firmatari scrivono inoltre:
“Puntare sulla cultura significa valorizzare i tesori ricevuti in dono dal passato e farli rivivere per consegnarli alle nuove generazioni, col senso pieno di comunità che accompagna chi ne è consapevole. Ritornare alla cultura vuol dire, dunque, pensare nuove strategie per educare e ispirare i più deboli, grazie ai prodigiosi strumenti che abbiamo a disposizione. È questo uno fra i primi compiti che spettano a chiunque, dopo il 4 marzo, avrà responsabilità al governo o all’opposizione. Abbia cura della cultura e dei diritti dei cittadini, attinga anche alla competenza e all’energia delle migliori risorse del paese, e valorizzi nell’interesse di tutti un immenso capitale da preservare con passione”.
I nomi dei firmatari
Di seguito, i nomi dei firmatari che hanno aderito all’iniziativa di Marina Valensise:
Vera Slepoj, psicoterapeuta;
Raffaele La Capria, scrittore;
Carlo Verdone, regista;
Maurizio Bettini, antichista;
Paolo Fresu, musicista, compositore;
Luca Serianni, storico della lingua italiana;
Quirino Principe, filosofo della musica;
Toto Bergamo Rossi, restauratore;
Patrizia Asproni, Presidente Confcultura;
Pina Amarelli Mengano, imprenditrice;
Paolo Portoghesi, architetto;
Enrico Vanzina, sceneggiatore e scrittore;
Carlo Olmo, storico dell’architettura;
Massimo Bottura, cuoco;
Enrico Rava, musicista;
Eva Cantarella, grecista;
Elio Pecora, poeta;
Raffaele Casarano, musicista, compositore;
Marco Filoni, filosofo;
Marco Giammona, ingegnere;
Emanuele Trevi, scrittore;
Stefano Gervasoni, musicista, compositore;
Paola Gribaudo, editore;
Vittorio Montalti, musicista, compositore;
Marco Tullio Giordana, regista;
Daria Galateria, saggista;
Dino Rubino, musicista, compositore;
Marcello Smarrelli, storico dell’arte e curatore;
Paolo Gori, editore;
Alessandro Campi, storico e politologo;
Alberto Saravalle, professore, avvocato;
Elena Loewenthal, traduttrice;
Antonio Forcellino, restauratore;
Emanuele Torquati, pianista;
Massimo Alvisi, architetto;
Giuseppe Caccavale, artista;
William Greco, musicista, compositore;
Luca Campigotto, fotografo;
Francesco Filidei, musicista, compositore;
Giorgio Sasso, violinista;
Enzo Restagno, saggista;
Francesco Mario Corrao, arabista;
Cristina Comencini, scrittrice e regista;
Brunello Tirozzi, fisico;
Noemi Paolini Giachery, saggista;
Emerico Giacheri, italianista;
Roberto Deidier, comparatista;
Bianca Maria Frabotta, italianista e poetessa;
Silvia Ronchey, bizantinista;
Massimo Di Gesu, compositore;
Ennio Pouchard, critico d’arte.