Ghita El Khayat, psichiatra, giornalista, scrittrice, tra le più importanti intellettuali del Maghreb, scrive una lettera aperta all’attrice statunitense che il 28 e 29 giugno sarà a Marrakech con la First Lady americana Michelle Obama proprio per promuovere l’accesso all’alfabetizzazione e all’istruzione delle ragazze marocchine: “Cara Meryl Streep, l’educazione delle ragazze del Marocco è affare nostro”.
Un benvenuto di fuoco, riportato dai media, un sasso che solleva onde nelle acque torbide del dopo-colonialismo africano, lì dove le azioni umanitarie si vivono ancora troppo spesso come ingerenze culturali oltre che politiche. Scrive l’intellettuale di Rabat: “Il problema delle ragazze, dell’analfabetismo femminile, dell’accesso all’istruzione è nostro: noi dobbiamo cambiare la nostra società, perché l’universo femminile, diverso, appassionato, arrivi al suo optimum… il problema della condizione femminile è nostro e di nessun altro. Ne va della nostra dignità, del nostro orgoglio nazionale”.