Da Pentothal a Pompeo passando per Zanardi e Pertini, Andrea Pazienza è stato un autore che ha lasciato il segno rivoluzionando il mondo del fumetto e della narrazione, coniugando l’arte in tutte le sue forme.
Nato il 23 maggio del 1956 a San Benedetto del Tronto, Andrea Pazienza è stato uno dei più importanti fumettisti italiani. Oggi per i 60 anni dalla nascita viene celebrato con mostre, manifestazioni e la collana “Tutto Pazienza”, ristampa sistematica in venti volumi, composta sia dalle opere più conosciute che da inediti e rarità.
Oscar Cosulich amico e suo direttore, dal 1986 al 1988, al periodico di fumetti e grafica Comic Art racconta che spesso Paz scherzando diceva di essere una rockstar. Il suo merito è stato anche quello di aver saputo abbattere per primo tutta una serie di confini, di autocensure che esistevano nel campo dei comics.
Il 1977 è l’anno della svolta, Pazienza si fa notare pubblicando l’autobiografico fumetto “Le straordinarie avventure di Pentothal” sulle pagine di Alter Alter, rivista sorella di Linus dedicata a opere più sperimentali ed entra a far parte del collettivo romano di Cannibale, capitanato da Stefano Tamburini. Qualche anno dopo collabora al settimanale di satira Il Male e con gli amici di Cannibale e Vincenzo Sparagna, cofonda la seminale rivista Frigidaire, diventando una delle voci più valide e famose del fumetto d’autore italiano.
Fra la fine degli anni Settanta e il 1988, anno della sua scomparsa per overdose, Pazienza produce storie e disegni in maniera frenetica ed eclettica e si contraddistingue grazie ad una grande capacità per i dialoghi che finiscono in battute fulminanti. Riesce ad alernare sia graficamente che narrativamente sia il comico che il tragico, sempre con successo.
Mitizzato dopo la tragica morte, amato dai lettori, scrittori e musicisti Pazienza ha giocato con la realtà e la fantasia, trasformando sé stesso in personaggio riuscendo ad oltrpassando i confini tra arte e vita.