di Francesca Spanò
Movimenti sinuosi e ipnotici che fanno vibrare il corpo per entrare direttamente nell’anima, di chi balla e di chi osserva. La danza del ventre, nota anche come danza orientale è da sempre associata alla fertilità, al contatto con la terra e al benessere psico-fisico, perché regala una nuova consapevolezza di sé, è in grado di calmare e rilassare, libera ansie e sensazioni represse e infonde nuova vitalità ed energia. Non ultimo può migliorare disturbi legati alla cattiva postura e alla vita sedentaria e si dice faciliti il parto naturale, garantendo un buon controllo muscolare. Del resto è l’arte dell’isolamento delle varie parti del corpo, dove i movimenti delle braccia hanno un ruolo fondamentale e la ballerina si ritrova proiettata in un mondo tutto suo, dove il palco e il pubblico servono a favorire l’ingresso in un luogo che attraversa lo spazio e il tempo, passa da storiche popolazioni e terre mitiche per tornare al presente, con i suoi modelli e le contaminazioni.
Ne esistono diversi stili, alcuni prettamente egiziani altri frutto di legami con vari paesi arabi (e non solo) e non è praticata soltanto dalle donne. Tra le danze è considerata antichissima e con le sue movenze classiche è partita dalle corti principesche per arrivare nei teatri e nelle palestre, attraversando forme più legate al cabaret negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso.
I PRINCIPALI BENEFICI DELLA DANZA DEL VENTRE A LIVELLO FISICO E PSICOLOGICO• Migliora la flessibilità del corpo
• Favorisce una maggiore tonicità del seno, delle spalle, delle braccia, del bacino e della pancia
• Rinforza gli addominali
• Modella la linea
• Tonifica le cosce
• Rinforza il movimento pelvico
• Garantisce una buona postura
• È in grado di rilassare già a partire dalla musica utilizzata
• Aiuta a concentrarsi meglio
• Infonde fiducia in se stessi
• Si ricollega agli antichi culti legati alla Madre Terra
Chi balla e lo fa davvero, vive un momento di amore profondo con tutto ciò che lo circonda insomma. Con abiti scintillanti e sensuali, lavora sullo spazio per disegnare con la propria figura anche simboli conosciuti in tutto il mondo. Non ultimo l’8, simbolo matematico di infinito ed è in grado di lavorare direttamente sulle proprie rigidità, a patto che si lasci coinvolgere piano piano dai ritmi e dalle “leggi” non scritte della forma d’arte. La danzatrice si libra nell’aria come una farfalla creando un mondo di vibrazioni, scatti, movimenti del bacino e delle braccia che incantano i presenti.
Ballare la danza orientale è un immenso piacere anche senza un pubblico davanti, solo per se stessi, per sentirsi regine di un mondo immaginario dove esiste l’essere leggiadre ma intense, l’essere a tempo con la musica eppure libere. È un po’ come un canto liberatorio del corpo che comunica pace, amore e forza.
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