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Il cinema italiano ha trovato la sua Stella (Egitto)

Dagli spot alla tv, dalle serie web al cinema, il 2016 è stato l’anno della consacrazione per l’attrice.

Il cinema italiano ha trovato la sua Stella (Egitto)
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9 Settembre 2016 - 14.06


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di Davide Monastra

Stella Egitto, professione attrice, è uno dei nuovi volti dello spettacolo italiano. Dagli spot alla tv, dalle serie web al cinema, il 2016 è stato l’anno della consacrazione per l’attrice, a cui il destino ha riservato un nome profetico (“Ho una grande responsabilità – dice – e spero che mi porti fortuna e di esserne all’altezza”). Insieme a Laura Adriani, Matilde Gioli, Greta Scarano, Stella Egitto è stata scelta per partecipare al Premio L’Oréal Paris per il Cinema, destinato a premiare il talento di giovani attrici e testimoniare il fermento artistico dell’attività cinematografica italiana. La vincitrice sarà svelata nel corso della 73esima edizione della Mostra di Venezia. “Sono molto lusingata di essere stata scelta – spiega -, di attrici brave ce ne sono tante in Italia e far parte di questa selezione è stato piacevole e… inaspettato”.

Sarai la protagonista di “In guerra per amore” di Pif: come è stata questa esperienza?

È stata un’esperienza meravigliosa, anzi… definirla solo meravigliosa è riduttivo. Spero ora che il film piaccia agli spettatori. È stato tutto magnifico, a cominciare dalla sceneggiatura alla magia del set dove ho girato, Erice. Un luogo che da siciliana non conoscevo e che è inaspettatamente, come dire, folle perché governato e disciplinato dagli umori delle nuove e del cielo.

Come è stato lavorare con Pif?

È un regista straordinario, un grande autore che ti prende per mano e ti accompagna nel suo immaginario. È molto attento e ti chiede di aderire alle storie che scrive. Lavora a stretto contatto con gli attori finché non entri dentro al suo mondo. Ripeto… un’esperienza meravigliosa.

Come sei stata scelta?

Con un provino. Avevo già provato a essere scelta per “La mafia uccide solo d’estate”, ma quel provino non andò bene, anche se me lo ricordo come un’esperienza felice. Quando mi sono presentata per il ruolo di “In guerra per amore”, pensavo solo: “Quanto mi piacerebbe farcela”. Ed è andata nel migliore dei modi.

Sei la protagonista anche di “Inquietudine”, di Aurelio Grimaldi…

Sì, un film girato ad Alicudi. È un film molto particolare, perché del resto Aurelio è un regista particolare. Il film sta avendo dei tempi di gestazione lunghi. Sarà interamente in bianco e nero, un po’ strano dato che abbiamo girato in un posto magico e pieno di colori. È la storia di quattro personaggi che si ritrovano e decidono di partire verso quest’isola solitaria. Ho un ruolo abbastanza delicato e spero di aver lavorato bene. Sono curiosa di conoscere la risposta del pubblico.

Erice, Palermo, Eolie… ti manca la Sicilia?

Da morire, ma trovo sempre il tempo di tornarci. Ad agosto ho girato un docu-film che mi ha portato a Palermo. Lavorare in Sicilia, recitare nella mia lingua, è come giocare in casa e per me è sempre un grande piacere.

In quali progetti teatrali sarai impegnata?

Ho debuttato a fine luglio con Re Lear di Giancarlo Marinelli, che tornerà in scena a novembre al Teatro Ghione. Un altro lavoro è una riscrittura di Amleto che ha appena finito di scrivere Orazio Serino.

Tv, teatro, cinema, serie web, spot… che cosa ti piace di più?

Mi piace il mio lavoro. La pubblicità è divertente ed è un contesto coccolato, viaggi e le riprese sono leggere. Le serie web danno la possibilità a molti amici di poter essere liberi ed è divertente farne parte perché stimo le persone con cui ho lavorato e poi perché è come girare in un cartone animato… sono una sorta di circo. Del teatro che dire è la mia casa. Sul cinema, spero di farne di più.

Come nasce la tua passione?

Dall’incontro che ho avuto al liceo con la drammaturgia, grazie ad un’insegnante. Quando ho conosciuto i testi teatrali ho deciso di provare a fare questo mestiere. La mia passione nasce dall’idea di aver conosciuto l’esistenza di un mestiere che ti permette di dare vita a quella meraviglia scritta e di diventare un mezzo attraverso cui quella scrittura vive. Trovo che questo lavoro sia una magia e anche una responsabilità. Mi sento, per certi versi, una privilegiata.

Un bilancio del 2016?

Per me è stato un anno molto felice. Ho potuto lavorare con grandi autori e attori. Ho 28 anni, un’età in cui molto dell’uomo dipende anche dal lavoro, in cui al momento sto investendo tutti le mie energie, gli strumenti, la curiosità, l’impegno la passione.

Progetti per il futuro?

Ho tanti altri progetti, come quello su Libero Grassi, imprenditore catanese ucciso da Cosa Nostra negli anni ’90. C’è tanta carne al fuoco, spero di avere l’energia, che c’è di sicuro, e la forza di gestire tutto.

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