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L'Iran che trionfa a Cannes processa i produttori di altri film

Chiamati in tribunale il giorno dopo il successo al Festival per il film "The Salesman" che ha incassato i premi per la migliore sceneggiatura e migliore attore protagonista

L'Iran che trionfa a Cannes processa i produttori di altri film
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23 Maggio 2016 - 12.16


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Non è trascorso neppure un giorno dal trionfo del cinema iraniano a Cannes che arrivano notizie di repressione. Quattro produttori cinematografici iraniani sono stati convocati oggi in tribunale a Teheran con l’accusa di essersi serviti di mezzi “illeciti” per pubblicizzare i loro film nel Paese. I mezzi “illeciti” sono i canali satellitari in lingua farsi trasmessi dagli Stati Uniti, in teoria proibiti nella Repubblica Islamica ma in realtà visibili in quasi tutte le case degli iraniani. La televisione di Stato non fa invece alcuna pubblicità al cinema nazionale, visto anzi con sospetto dalle autorità religiose.

Tra i quattro produttori a processo, uno ha finanziato il film “Tutta la vita e un giorno” sulla povertà a Teheran sud e un altro “Cinquanta chili di ciliege”, una commedia in cui si scherza anche sul velo delle donne. La loro convocazione in tribunale è arrivata il giorno dopo i successi del cinema iraniano al Festival di Cannes, dove il film “The Salesman” del regista Asghar Farhadi ha incassato i premi per la migliore sceneggiatura e per il migliore attore protagonista, Shahab Hosseini.

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