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Barbara Broccoli: 007 a Roma, Missione Compiuta

Parla la produttrice di Spectre, Barbara Broccoli: 'Quando Sam Mendes mi ha chiesto un luogo straordinario dove Bond non era ancora stato io non ho avuto dubbi: Roma'.

Barbara Broccoli: 007 a Roma, Missione Compiuta
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29 Ottobre 2015 - 09.27


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di Piero Cinelli

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Dimenticate le polemiche del Guardian contro la realizzazione di 007, Spectre esce in tutto il mondo mostrando una serie di sequenze indimenticabili girate nella città eterna dopo una serie di esperienze produttive nel nostro paese che la produttrice Barbara Broccoli ricorda con grande piacere “Noi siamo venuti in Italia molte volte, a Venezia, a Cortina e adesso a Roma, che è una specie di gioiello della corona.” spiega la figlia del leggendario Albert “Cubby” Broccoli ideatore della saga ispirata dai romanzo di Ian Fleming “Quando Sam mi ha chiesto quale poteva essere il luogo più straordinario dove Bond non fosse ancora stato io non ho avuto dubbi che quel luogo dovesse essere Roma. L’ambientazione romana si è inserita perfettamente nella storia con la rappresentazione dei maestosi palazzi dove dar luogo agli incontri di Spectre. Quale luogo migliore di Roma per dare un’idea dell’architettura, della potenza e della vastità di questa organizzazione. Inoltre tutta la troupe italiana di Roberto Malerba è stata una eccellente seconda unità, sia sotto il profilo tecnico che collaborativo ed ha realizzato uno delle sequenze più importanti del film, quella della corsa.”

Quindi la sua opinione sullo shooting nella città di Roma è positiva?

Estremamente positiva. La città offre tantissimo sia visivamente che in termini di competenze cinematografiche che si sono formate grazie alla grande tradizione del cinema italiano. Gli italiano sono bravi ed inoltre hanno un grande senso estetico.

Quanto sono durate le riprese?

Otto mesi. E’ stata un’impresa molto impegnativa: Roma, Mexico City, Austria, Londra… Il tempo ci ha condizionato in alcuni paesi, come ad esempio in Austria dove avevamo bisogno della neve, o in Marocco dove la stagione doveva essere secca. Ma soprattutto le scene d’azione, che hanno bisogno di un’attenzione particolare e spesso di essere girate innumerevoli volte e pertanto richiedono molto tempo.

Si parla di un budget superiore ai 200 milioni di dollari? E’ vero che questo è il capitolo più costoso della serie?

Posso confermare che è il capitolo più costoso della serie, anche se ogni nuovo film è sempre più costoso dei precedenti. Ma ufficialmente preferiamo non dichiarare i numeri. Mio padre diceva sempre che bisogna ‘mettere soldi sullo schermo’, perchè il pubblico vuole entusiasmarsi, ed ogni episodio deve essere più coinvolgente, più eccitante, più ricco dei precedenti. Ed è quanto abbiamo fatto con Spectre.

Premesso che l’intro del film prima dei titoli di apertura è la più spettacolare della serie e probabilmente della storia del cinema, può raccontarci come è stata realizzata viste le notevoli difficoltà, a partire dalle migliaia di comparse, tutte perfettamente vestite e truccate, e dalla difficoltà di fare delle acrobazie con l’elicottero sulla testa di una folla di persone.

E’ stata una sequenza di apertura molto ambiziosa che Sam (Mendes) in prima persona voleva diventasse la migliore di sempre. Con questa premessa siamo approdati all’idea della sequenza con l’elicottero e abbiamo incontrato forse l’unico pilota al mondo capace di fare qualcosa del genere grazie a Gary Powell, che è il nostro coordinatore degli stunt, che ha mostrato a Sam delle immagini che lo hanno elettrizzato al punto di decidere di svilupparne una intera sequenza. Naturalmente la prima cosa che abbiamo affrontato è stata la sicurezza, perché abbiamo voluto girare nel modo più sicuro per tutti, il che ha significato impegnare sulla scena un numero limitato di persone e girare le scene più acrobatiche in un aereoporto fuori della città.
Nella piazza dello Zocalo, la principale di Mexico City, abbiamo invece impegnato diverse migliaia di comparse, con una organizzazione quasi militare, per cui tutti sono stati truccati, vestiti, pettinati. I primi autobus sono arrivati alle 4 di mattina e provenivano da ogni angolo del Messico, ed erano tutti entusiasti di partecipare ad una grande rappresentazione del Giorno dei Morti, che per i Messicani è una delle festività più importanti.

Si dice che il governo messicano avrebbe contribuito generosamente alla produzione a condizione che non ci fossero personaggi di nazionalità messicana tra i ‘cattivi’?

Il villain Marco Sciarra, era italiano in partenza, ed il suo personaggio nell’economia della storia serve a condurre Bond a Roma per incontrare Lucia-Monica Bellucci. Il governo messicano ci ha aiutato con le facilitazioni fiscali che sono previste per chi gira in quel paese. Come adesso avviene in quasi tutto il mondo.
E’ una misura molto importante per i paesi che vogliono attrarre le produzioni internazionali sia per motivi economici che turistici e che inoltre aiuta l’industria cinematografica nazionale, sia per le produzioni che per le coproduzioni.

Da alcune dichiarazioni di Daniel Craig e dalla trama del film che chiude idealmente i conti con i precedenti episodi interpretati da Daniel Craig, sembrerebbe che l’attore britannico stia per lasciare il posto ad un nuovo Bond, magari più giovane. E’ possibile?

Spero proprio di no. Credo sia uno straordinario Bond e credo che sarebbe molto difficile trovarne un altro del suo livello. Inoltre credo sia diventato ogni volta più bravo. Non voglio nemmeno pensarci, e spero che voglia restare. Quello che provo per Daniel Craig lo provo anche per Christopher Waltz, è così perfetto. Non potevamo farlo morire. E forse lo vedremo tornare.

State già pensando al 25° capitolo del franchise e in genere con quanto anticipo cominciate a lavorare sul nuovo progetto?

Adesso voglio pensare solamente a prendermi una vacanza. E credo che tutti ne abbiano bisogno. Il prossimo anno cominceremo a pensare ad un nuovo progetto. Ma sarà difficile perché credo che questo film sia così bello che sarà molto difficile cercare di fare qualcosa di meglio.

Pensate di superare il miliardo di dollari di Skyfall, visto l’enorme battage pubblicitario che sta spingendo Spectre?

Noi abbiamo fatto al massimo il nostro lavoro. Adesso dipende dal pubblico. Ma siamo molto ottimisti.

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