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Sopravvissuto – The Martian: si può vivere su Marte?

Avvincente omaggio di Ridley Scott all’ingegno scientifico e alla tenacia dello spirito umano

Sopravvissuto – The Martian: si può vivere su Marte?
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21 Ottobre 2015 - 13.41


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di Davide Monastra

Dopo il deludente Prometeus, Ridley Scott torna dietro la macchina da presa, ancora desideroso di puntare il suo sguardo verso nuove avventure interstellari, per dirigere Matt Damon in Sopravvissuto – The Martian.

Tratto dal romanzo di Andy Weir, la pellicola racconta una storia di sopravvivenza sul pianeta rosso: Mark Watney (Matt Damon) è considerato morto dopo una forte tempesta e per questo è abbandonato dal suo equipaggio. Ma l’astronauta è ancora vivo e si ritrova solo su Marte, un pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.

A milioni di chilometri di distanza, la Nasa insieme a un team di scienziati internazionali cercano instancabilmente di riportare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

A supportare la difficile prova di Matt Damon – mai completamente solo sulla scena – è un cast di attori amatissimi dal pubblico. L’equipaggio della missione Ares 3 è composto da Jessica Chastain, Kate Mara, Michael Peña, Sebastian Stan e Aksel Hennie, mentre ad aiutare dalla Terra lo sfortunato astronauta sono: Kristen Wiig, Jeff Daniels, Sean Bean, Chiwetel Ejiofor, Donald Glover e Mackenzie Davis.

Il film è un avvincente viaggio in stile Robinson Crusoe che però, nonostante le potenzialità altamente drammatiche della storia narrata, vira bruscamente su toni più leggeri, nel desiderio di intrattenere lo spettatore divertendolo, mettendo da parte la suspence e i ritmi angosciosi, orrorifici e disperati che ci si aspetterebbe di trovare in un’opera del genere con un unico personaggio “lost in space”.

L’azione, quella di uno sci-fi puro, è volutamente messa in Sopravvissuto – The Martian in secondo piano. Il regista, supportato da una buona sceneggiatura firmata da Drew Goddard con la supervisione dell’autore stesso e della NASA, ha preferito mettere in scena una cronistoria molto lineare, disinvolta e che va avanti senza grossi colpi di scena: una rassicurante avventura che non lascia certamente indifferenti di fronte alle sfortunate sorti dell’astronauta che affronta la sua nuova disperata vita con un ironico sorriso.

Uno dei merito che vanno riconosciuti al regista, che da più di 30 anni racconta lo spazio in quel di Hollywood, è che ha deciso di non concedersi troppe licenze visionarie, regalando allo spettatore un’immagine di Marte altamente realistica. Si tratta di un grande blockbuster di un grande veterano com’è Scott, che diverte e omaggia l’ingegno scientifico, la tenacia dello spirito umano, e accende una speranza: bisogna sempre avere fiducia anche nei tempi più bui della propria esistenza.

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