di Desiré Sara Serventi
Tanti i ruoli interpretati con successo dall’attrice Caterina Misasi sia in teatro, che in televisione. Caterina protagonista della soap opera Vivere e Centovetrine, si è affacciata nel mondo della moda in veste di designer firmando la sua prima linea di abbigliamento Eye Moda.
Parli dei tuoi primi passi nel mondo dello spettacolo?
Dopo il diploma inizio una gavetta teatrale nella produzione OSI 85 di mio zio Pierluigi Misasi, anche lui attore, facendo da assistente alla regia, aiuto regia, suggeritrice e assistente di camerino. Mi innamoro di questo lavoro e decido di entrare al Centro Sperimentale, ma li frequento solo il mese propedeutico poi vengo eliminata perché in commissione durante il colloquio mi chiesero “ma se ti venisse proposto un lavoro accetteresti e abbandoneresti la scuola”? e “io risposi “sì”. A quel punto entrai in una agenzia e incominciai a lavorare subito dopo pochi mesi in uno spot e poi ottenni la parte di protagonista in Vivere.
Che ricordo hai del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma?
Mi ricordo di bello in quel mese che sono stata al centro, le lezioni di recitazione con Giancarlo Giannini.
In Centovetrine sei una delle protagoniste vuoi parlare di questa esperienza?
È stato bello ritornare negli studi del Canavese. Ho rivisto tante persone che pensavo non avrei mai più rivisto. Il personaggio di Fiamma è stato complesso e c’è voluto un anno per far in modo che il pubblico si affezionasse. Quando interpreti un personaggio per tanto tempo e tutti i giorni, ad un certo punto l’attore è personaggio si fondono, molte cose che ti succedono nella vita succedono sul set e viceversa, è come se fossi sempre immersa in un mondo a parte, ma questo è il bello.
Qual è il personaggio a cui sei più affezionata, tra quelli da te interpretati?
Sono affezionata a tutti i miei personaggi, ma se dovessi scegliere, Walter Chiari fino all’ultima risata, con la regia di Monteleone in cui interpretavo Lucia Bosè.
Perché?
Perché è una persona reale e poi grande icona di bellezza.
Un ruolo che ti piacerebbe interpretare?
Mi piacerebbe interpretare un’antagonista, sono stanca dei ruoli da brava ragazza.
Con chi vorresti lavorare?
Almodovar.
Il film in cui hai lavorato cui sei più legata?
Pene d’amore di Alfredo Fiorillo. Interpreto una killer manga che parla dell’amore vero, grottesco e molto divertente, dieci giorni meravigliosi.
Fuori dal set come sei?
Normale, se posso definirmi tale.
Come ti relazioni con i tuoi fan?
Spero bene, purtroppo molti mi contattano su Facebook, ma avendo un pessimo rapporto con il computer e non andando quasi mai su Facebook non gli rispondo. In giro per strada se mi fermano cerco di essere sempre disponibile.
Ti sei affacciata al mondo della moda, come mai questa scelta?
Ho conosciuto il mio attuale socio Antonio La Torretta cinque anni fa, lui medico chirurgo e io attrice. Lui avendo da tempo il marchio Eye registrato, mi propone di disegnare una collezione, inizialmente non ci credevo poi la cosa si è sempre più concretizzata e ora sono qui a parlarne. Io sono sempre stata affascinata dalla moda e fin da quando ero ragazza disegnavo abiti da sera.
Parli della tua collezione di moda?
La mia collezione è una linea femminile nero, bianco, rosa, basata su linee regolari, forme geometriche, asimmetriche, ricordando la moda anni trenta, sessanta e settanta. Tessuti leggeri chiffon, seta, trasparenze vedo non vedo. Vesto una donna principessa che vuole essere notata in qualunque occasione.
Senza tanti giri di parole Caterina Misasi visto il suo percorso artistico può considerarsi un’artista a tutto tondo.
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