«Dopo l’Oscar a Sorrentino, ora tutti in Italia vogliono il bis. Io cerco di spiegare che non è proprio così facile, ma faremo il possibile». Paolo Virzì ha scherzato sulle possibilità che il suo film, “Il capitale umano” possa essere scelto per vincere un altro Oscar, dopo quello vinto dall’Italia nella precedente edizione degli Academy Awards con “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino.
Virzì, guest director della 32esima edizione del Torino Film Festival, presenterà il suo film negli Usa, nell’ambito della rassegna “Cinema Italian Style” organizzata da Istituto Luce Cinecittà e American Cinematique. A proposito del thriller, il regista ha dichiarato che con questa pellicola ha cercato di dipingere «la ricchezza senza felicità dell’alta borghesia italiana. Ma la Brianza raccontata nel film somiglia al Connecticut», dato che la trama è tratta liberamente dall’omonimo romanzo di Stephen Amidon, ambientato appunto in Connecticut.
È la seconda volta che il regista livornese inizia la strada per gli Oscar. Era accaduto tre anni fa, per “La prima cosa bella”, ma il film non era stato scelto dall’Accademy of Motion Picture Arts and Sciences. «Anche quest’anno la competizione è importante. Ci sono 82 film in gara e sono tutti molto belli, ci sono delle storie molto forti, staremo a vedere – ha sottolineato Virzì -. Fra pochi giorni uscirà il trailer americano del film, che è completamente differente. Io stesso l’ho visto e mi sono chiesto: ma è il mio film?».
Ad accompagnare Virzì c’era Matilde Gioli, la giovane protagonista del film, al suo debutto cinematografico. «Questo è il mio primo film e questa è la mia prima volta a Hollywood. Sono felice e grata per questa straordinaria occasione che mi è stata data». Per lei è tutto nuovo e bellissimo. «Non avrò molto tempo, in questi giorni, di vedere Los Angeles, quindi ci tornerò».