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Le cose belle: i perché del successo al box office

Successo di critica e soprattutto tenuta nelle sale per il film ‘dal vero’ di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno.

Le cose belle: i perché del successo al box office
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18 Luglio 2014 - 15.21


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‘Il valore di un film non sempre si traduce in risultati economici al botteghino. Per fortuna lo splendido film Le cose belle di Ferrente e Piperno sta trovando il suo pubblico, malgrado la calura e le poche risorse messe a disposizione per la promozione”. È intervenuto così Roberto Cicutto, ad di Luce-Cinecittà, commentando il piccolo caso cinematografico rappresentato da “Le cose belle”, il film documentario di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno.

“Un film – ha aggiunto Ciccuto – che dietro la stretta definizione di documentario che qualcuno gli può attribuire, mostra talento registico degno dei migliori film di “finzione” e coinvolge e fa amare i protagonisti come fosse la più avvincente delle storie. Una bella avventura resa possibile dalla coesione e condivisione tra gli autori e tutti quanti hanno partecipato alla produzione. Per una volta si alleerà anche l’esercizio? Il pubblico lo sta già facendo’.

Il documentario è arrivato alla soglia della quarta settimana di programmazione nelle sale e sta mantenendo la permanenza sugli schermi di molte città italiane, tra cui Roma, Milano, Torino, Napoli. Un risultato raro per un film di questo genere, uscito a fine giugno in ‘competizione’ con i mondiali di calcio e naturalmente privo di una promozione o un cast da major.

Merito invece di un grande riscontro della critica su quotidiani e periodici, e di un successivo passaparola che anche sui social network si sta trasformando in promozione spontanea. Un tam-tam che sta sostenendo uno dei film più premiati dell’anno, con un palmares di 20 riconoscimenti nazionali ed esteri– tra cui la menzione speciale ai Nastri d’argento, il miglior film a Doc/it, e ancora premi a Bellaria, Taormina, Salina, Annecy, e un’ottima accoglienza in Francia, Marocco, Quebec e alcune città europee toccate in tour (Berlino, Londra, Barcellona).

Questi elementi diversi hanno fatto viaggiare in tutta Italia un film ambientato a Napoli, che mostra la fatica e la bellezza di crescere al Sud attraverso le storie di quattro giovani – Adele, Enzo, Fabio e Silvana – raccontati in due momenti fondamentali delle loro esistenze: la prima giovinezza nella città piena di speranza del 1999 e l’inizio dell’età adulta in quella paralizzata di oggi. Un viaggio tra momenti diversi, musiche, storie, che restituisce un’età e un tempo ben oltre i confini della città; quella Napoli che continua a dimostrarsi il palco delle speranze e delle lotte di un Paese intero.

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