di Antonio Mazzolli
“Lovely boy” è il secondo film di Francesco Lettieri, uscito il 4 ottobre e in programmazione su Sky.
Il secondo lungometraggio del regista (dopo l’esordio con “Ultras” su Netflix) racconta la parabola della gioventù di Nic, in arte Lovely Boy, un trapper romano sull’onda del successo interpretato dal giovane Andrea Carpenzano.
A dispetto della presentazione, non si tratta di un film sul genere musicale Trap, che negli ultimi anni ha sfondato tra i giovanissimi e trovato poca sponda tra gli adulti, ma vuole narrare la caduta, la discesa agli inferi e il tentativo di risalita di un ragazzo che rischia di interrompere la sua carriera perché invischiato nella lotta contro le sostanze stupefacenti.
La pellicola si concentra quindi più sulla persona che sull’artista, in un pieno vortice di autodistruzione.
Il film si delinea su due linee temporali precise, con un sapiente uso di flashback e flashforward, che raccontano nel dettaglio l’apice del successo del trapper, immerso nel suo bizzarro ambiente musicale romano, e il suo periodo di riabilitazione, deciso dalla famiglia, in Trentino.
Le due linee di narrazione finiscono alla fine per sovrapporsi, facendo riflettere lo spettatore sui motivi del percorso del protagonista, senza mai però far risultare il film retorico o drammatico.
Nonostante si tratti di un lungometraggio su un determinato ambiente, la musica detiene un ruolo marginale: ci si concentra piuttosto su come l’artista riesca a mandare all’aria il suo percorso e la sua vita, incapace di instaurare rapporti sani e perdendo la concentrazione in ogni momento.
Da sottolineare l’interpretazione di Andrea Carpenzano, che ha dichiarato di essersi ispirato a due artisti in particolare: il più conosciuto Sfera Ebbasta, ormai noto anche a livello extra-europeo, e il romano Gallagher, da cui sembra aver “appreso” di più, sia nella parlata “biascicata” che nelle movenze.
La prova attoriale risulta essere ancora più apprezzabile nelle scene in cui si testano gli effetti delle varie sostanze stupefacenti, con il regista che prende spunto anche dal suo passato: i veloci movimenti di macchina sono infatti una delle prerogative dei videoclip musicali, mondo dal quale Lettieri proviene.
Figura secondaria ma altrettanto apprezzabile è quella di Fabiana o “Fabi”, fidanzata di Nic, nterpretata da un’irriconoscibile Ludovica Martino, con i capelli neri e il piercing al labbro inferiore. L’attrice romana è ricordata anche per essere una delle protagoniste della fortunata serie tv Netflix “Skam Italia”.
Ripercorrendo la storia di Nic, alcune considerazioni sono necessarie.
Quando si parla di “Lovely Boy” è praticamente impossibile scinderlo dal suo alter ego “Lonely Boy” (gioco di parole sul fatto che sia sì amato, ma anche solo, come da traduzione): un cambiamento che possiamo vedere anche nel corso del film.
Questa storia può benissimo parlare ai più giovani, soprattutto agli adolescenti che credono che la strada per arrivare in alto sia in discesa. Quale costo ha il successo se non si hanno accanto le persone giuste e non si è in grado di gestire la popolarità?
La storia è più vicina a noi di quel che pensiamo: ci fa capire che la sofferenza può attanagliare ognuno di noi, da ricchi o da poveri, da famosi o da comuni mortali. Ma può essere un’importante strada verso la redenzione e la felicità, in un mondo che sembra muoversi in una dimensione sempre più rarefatta.