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Il governo di Londra a Netflix: dite nei titoli che “The Crown” è fiction. La risposta è "no"

La piattaforma rifiuta il suggerimento del segretario della cultura Dowden di chiarire che la serie è una finzione e non un documentario

Il governo di Londra a Netflix: dite nei titoli che “The Crown” è fiction. La risposta è "no"
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9 Dicembre 2020 - 23.31


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Netflix di nuovo nel mirino istituzionale. Questa volta il colosso streaming ha dovuto rispondere alla corona britannica in merito agli eventi raccontati nella serie “The Crown”, che ha raggiunto il successo mondiale e lo scorso 15 novembre ha inaugurato la quarta stagione. La fiction racconta la storia dei reali di Windsor, dalla morte di re Giorgio VI e la successiva incoronazione di Elisabetta II. Pur essendo un programma di finzione, gli eventi narrati sono basati su fatti storicamente accaduti e né Netflix né lo sceneggiatore Peter Morgan si sono sottratti dal raccontare le storie private dei personaggi nei minimi dettagli, ritraendo senza remore gli scandali Buckingham Palace celati al pubblico, che hanno messo la corona al centro del gossip internazionale.

A novembre il Segretario di Stato per il digitale, la cultura, i media e lo sport del Regno Unito Oliver Dowden si è lamentato al “Daily Mail” per l’accuratezza storica soprattutto della quarta stagione, in cui il fallimento del matrimonio del Principe Carlo con Lady Diana e i difficili rapporti della Regina Elisabetta con Margaret Thatcher fanno da perno, affermando: “È un lavoro di finzione meravigliosamente prodotto, quindi come con altre produzioni televisive, Netflix dovrebbe essere molto chiaro all’inizio dicendo che è solo questo (una finzione)”. Lo stesso ministro ha scritto personalmente ai responsabili della piattaforma chiedendo che questa inserisca un disclaimer nei titoli di testa, specificando che si tratta di una fiction e non di un documentario, giustificando: “Senza questo, temo che una generazione di telespettatori che non ha vissuto questi eventi possa scambiare la finzione per i fatti.” Basti pensare che dalla settimana successiva all’uscita della quarta stagione a dicembre si è registrato che 29 milioni di utenti si siano collegati a Netflix per guardare il programma, 600.000 in più del pubblico televisivo britannico per il matrimonio effettivo del principe Carlo e Lady D. Voci vicine alla famiglia reale dicono che la famiglia sia preoccupata specialmente per il quarto capitolo della serie e che questa possa fare danni duraturi alla monarchia e al principe Carlo in particolare.
Tra coloro che avrebbero preferito l’inserimento di un disclaimer c’è Charles Spencer, fratello di Diana, e l’attrice Helena Bonham Carter (la principessa Margaret nella serie).

Tuttavia Netflix ha risposto al “caldo suggerimento” di non aver intenzione di aggiungere una precisazione alla quarta stagione della serie come richiesto: “Abbiamo sempre presentato ‘The Crown’ come un dramma e siano sicuri che i nostri abbonati capiscono che la serie è un’opera di fiction basata su avvenimenti storici.”

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