“Da 12 anni schiavo”, capolavoro che nel 2014 gli ha fatto vincere l’Oscar per il miglior film, a “Small Axe”, una miniserie che ritrae il razzismo di cui è vittima la comunità afro-britannica di Londra: è la prima volta che il regista Steve McQueen si cimenta in un lavoro del genere.
Il regista ha infatti spiegato al New York Times che voleva comprendere le sue origini e che prima non avrebbe avuto una certa maturità per affrontare determinati lavori: “Dovevo capire da dove venivo. Ma serviva una certa maturità che dieci, 15 anni fa non avevo”.
La serie, il cui titolo è un chiaro riferimento all’omonima canzone di Bob Marley, è composta da cinque episodi che percorrono un ventennio del nostro tempo: il primo episodio “Mangrove”, appena uscito nel weekend, con Letitia Wright Black Panther nel ruolo della Pantera Nera Altheia Jones-LaCointe, rivisita il sensazionale processo del 1971 in cui nove attivisti neri, nonostante siano stati accusati di aver incitato alla sommossa durante una protesta contro le brutalità della polizia a Notting Hill riescono a far condannare le forze dell’ordine.
Sono forti gli argomenti che la serie porta sullo schermo: acquistano una grande risonanza all’interno del discorso pubblico, soprattutto se sono rapportati ai fatti di cronaca dell’estate scorsa, a quando le continue violenze delle forze dell’ordine hanno creato indignazioni, disordini e proteste, dando origine al movimento del Black Lives Matter.
“Mangrove” e il secondo episodio della serie “Lovers Rock” avrebbero dovuto conoscere il loro debutto a maggio a Cannes, ma dopo l’annullamento a causa del Covid-19, sono stati proiettati al New York Film Festival.
Il terzo episodio “Red White and Blue” è stato presentato al festival di Roma. Concludono la serie il quarto episodio “Education”, che è un autoritratto semiautobiografico, e “Alex Wheatle”, il quinto ed ultimo episodio che è ambientato tra i giamacani di Brixton.
Sarà trasmessa su Amazon Prime e la Bbc.