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Morto Pino Caruso, volto di una tv storica, dal Bagaglino a Baudo e Tortora

È morto ieri a Roma a 84 anni l'attore Pino Caruso. Era nato a Palermo nel 1934. Aveva fatto teatro, cinema e soprattutto tanta televisione. E scritto libri. Il ricordo di Leoluca Orlando

Morto Pino Caruso, volto di una tv storica, dal Bagaglino a Baudo e Tortora
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8 Marzo 2019 - 15.10


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È morto ieri a Roma a 84 anni l’attore Pino Caruso. Era nato a Palermo nel 1934. Teatro soprattutto tanta televisione e il cinema. Aveva scritto libri, anche di aforismi, era un vegetariano convinto e un tifoso appassionato del Palermo.

In teatro iniziò al Piccolo Teatro di Palermo il 16 marzo 1957 nel “Giuoco delle parti” di Luigi Pirandello. Nel 1965 andò a Roma e prese parte allo storico spettacolo di cabaret del Bagaglino con il quale fa tra l’altro lo spettacolo, nel 1967, “Pane al Pino e Pino al Pino” di Castellacci e Pingitore.
Lavorò dal 1968 per la Rai al varietà “Che domenica amici”, poi “Gli amici della domenica” (1970), “Teatro 10” (1971), e “Dove sta Zazà” di Castellacci, Pingitore e Falqui, “Mazzabubù” (Rai Uno), di Castellacci e Pingitore. E sdogana il siciliano in tv.

Tra Ornella Vanoni, Tortora e Baudo
Sempre in tv con Ornella Vanoni nel 1979 fece lo show “Due come noi”, che ebbe particolare successo, nel 1981 con Milva dette vita allo spettacolo ” Palcoscenico”, regia di Antonello Falqui. Moltissime le sue partecipazioni a programmi storici della tv come Canzonissima (1971), Portobello di Enzo Tortora, (1977), Fantastico (1984) e simili, andava regolarmente a Domenica in condotta da Pippo Baudo (dal 1984 al 1986) e da Raffaella Carrà (1986-1987).

Nel 1983 scrisse e firmò la regia Rai Tre un film di satira tv al quale teneva molto, “Lei è colpevole, si fidi” (da un’idea di Vittorio Sindoni), sulla malagiustizia e sul caso di Enzo Tortora che finì ingiustamente in galera: oltre a Caruso vi recitarono artisti come Renzo Arbore, Oreste Lionello, Enrico Montesano, Gigi Proietti, e Luciano Salce e ognuno interpretava se stesso.

Attore dai molti registri, ha recitato in fiction come Ultimo, la serie Carabinieri e doveva partecipare al film tv “delitto Mattarella, diretto Aurelio Grimaldi, coprodotto da Cine 1 Italia e Arancia Cinema, con riprese al via a marzo.

I film
Per il cinema ha recitato nel 1968 nel “musicarello” “La più bella coppia del mondo”, in “Malizia” (faceva don Cirillo), “La donna della domenica”, in “La matassa” di Ficarra e Picone. Nel 1977 fu regista e protagonista del “Ride bene chi ride ultimo”, nell’episodio “Sedotto e violentato”.

Leoluca Orlando: “Contribuì a dare speranza ai palermitani dopo le stragi del ’92”
Per il sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando “Palermo perde un concittadino straordinario, un uomo, un artista che ha contribuito alla rinascita della città, con la sua cultura, la sua ironia, la sua sagacia. Proprio negli anni della rinascita dopo le terribili stragi del ’92, contribuì con la sua forza e le sue idee a dare speranza ai palermitani e alla città: sue furono grandi intuizioni che sono rimaste nella tradizione culturale della città, come quella di un Festino che divenisse anche momento di spettacolo e gioia, oltre che di riflessione e fede. Lascia in tutti noi un grande dolore, ma certamente anche l’orgoglio di averlo conosciuto e di aver condiviso un pezzo importante della nostra strada”.

Proprio Orlando lo volle dal 1995 al 1997 alla guida di “Palermo di scena”, che tornò a dirigere nel 2001 su invito del commissario straordinario Ettore Serio.

La scrittura
Tra i libri Caruso ha pubblicato una raccolta di poesie (Il silenzio dell’ultima notte), gli aforismi e ragionamenti “Appartengo a una generazione che deve ancora nascere”, “L’uomo comune”, Palma d’oro al Salone Internazionale del Libro di Bordighera, “Se si scopre che sono onesto, nessuno si fiderà più di me” e “Il senso dell’umorismo è l’espressione più alta della serietà”.
Per Indro Montanelli “Pino Caruso, tra ammicchi felpati e improvvisi guizzi d’intelligenza, distilla il suo io più vero, ossia un’ulteriore maschera teatrale: quella dello scrittore che si compiace di paradossi, veloci calembours intrisi d’ irridente e aerea follia”.

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