Marco Milano si confessa: "dopo il successo di Mandi Mandi sono finito nel buio totale" | Giornale dello Spettacolo
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Marco Milano si confessa: "dopo il successo di Mandi Mandi sono finito nel buio totale"

Il comico si racconta in tv: "ho toccato il fondo per problemi economici e drammi personali. La solitudine è una brutta bestia, spesso peggio di una grave malattia"

Marco Milano si confessa: "dopo il successo di Mandi Mandi sono finito nel buio totale"
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22 Ottobre 2018 - 16.26


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Marco Milano è tornato torna a parlare della sua vita e delle vicende durissime che ha dovuto affrontare negli ultimi anni. Dai problemi economici ai drammi personali.
Il comico, diventato celebre soprattutto per il personaggio di Mandi Mandi negli anni d’oro di Mai dire gol con Teo Teocoli, ha raccontato di come in poco tempo è passato dalla grande popolarità al buio più completo. Una vicenda che lo ha visto perdere tutto quello che aveva in seguito a una serie di pesantissime cartelle di Equitalia a cui non ha potuto far fronte.
Milano ha ripercorso quanto gli è accaduto a partirre dal 2008 con l’arrivo delle cartelle da pagare. “I miei commercialisti per quattro anni avevano sbagliato tutte le dichiarazioni e così mi sono trovato di fronte a debiti con lo Stato che non ero in grado di onorare. Mi hanno portato via la casa e tutto quello che avevo guadagnato negli anni. Mi hanno completamente distrutto. Fino a quel terribile 2014”.
Quell’anno, la ragazza lo ha lasciato e dopo qualche giorno è morto anche il padre. “Sono precipitato in una depressione tremenda e mi sono lasciato andare. Mi sono chiuso nella mia casa in Toscana, in Maremma, per quindici giorni, senza mangiare e con il solo obiettivo di morire”.
Ma, una volta toccato il fondo, ha provato a riprendersi. Le occasioni di lavoro sono diventate sempre più difficili ma lui ha fatto in modo di tenersi impegnato, pensando ad alcuni progetti, come quello di una trasmissione che si occupasse di portare compagnia ai “nonnini rimasti soli”. Perché, come ha detto, “la solitudine è una brutta bestia, spesso peggio di una grave malattia”.

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