"La strada di casa": o di come l'eroico Ulisse approdò ad Itaca, scoprendo che nessuno l'aspettava

Per la Rai, una nuova produzione: un uomo che si misura, dopo essersi risvegliato da un coma, con un vero e proprio 'ritorno alla vita'.

"La strada di casa": o di come l'eroico Ulisse approdò ad Itaca, scoprendo che nessuno l'aspettava
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9 Novembre 2017 - 13.58


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Non proprio la storia di un Ulisse questa, ma di un uomo. Un uomo che non voleva viaggiare, e forse neanche troppo curioso del mondo attorno a sé, che però si trova catapultato in una realtà inaspettata e, per lui, incredibile.

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Un uomo che si misura, dopo essersi risvegliato da un coma profondo durato cinque anni causato da un incidente stradale, con un vero e proprio ‘ritorno alla vita’. Sono questi i filoni narrativi, ai quali si sovrappone un genere, il giallo, che si intrecciano ne ‘La strada di casa’, una produzione Rai Fiction-Casanova Multimedia, realizzata da Luca Barbareschi, in onda per sei prime serata su Rai1 a partire da martedì 14 novembre. La serie, che vede come protagonista Alessio Boni con la regia di Riccardo Donna, ha però anche un altro fil rouge dominante, quello dell’archetipo di Ulisse.

“C’è un elemento particolarmente importante nell’originalità di questa storia: il fatto – ha spiegato il direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta nel corso della presentazione – che contenga dentro di sé un archetipo universale, quello di Ulisse. Abbiamo un protagonista che, come Ulisse che torna a casa dopo la guerra, torna alla sua vita dopo anni di coma”.

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Il suo compito “è quello di riconquistare il posto che ha perduto. Il nostro Ulisse – ha sottolineato scherzando Andreatta – trova che la sua Penelope non gli è stata fedele. Deve quindi riconquistare l’affetto della moglie e il suo ruolo di padre. Questa chiave narrativa rende questa storia, che è anche mistery, un racconto epico che riesce a parlare a chiunque”. Un altro elemento molto forte – ha evidenziato Andreatta – è proprio quello del mistero sulla propria identità”. Ritornare alla vita per Fausto (interpretato appunto da Alessio Boni), diventa l’occasione per fare i conti con un passato segnato da grandi zone oscure, un presente complicato e un futuro tutto da disegnare. Per ritrovare la ‘strada di casa’, Boni dovrà affrontare un difficile viaggio interiore.

Fondata pure sul tema della “paternità”, e sulla scommessa di un uomo che deve fare di tutto pur di riconquistare la propria famiglia, la “nostra serie è stata comprata dalla società americana 3Ad, quella che ha prodotto ‘The Good Doctor’. Non è facile, è la prima volta che un prodotto italiano venga acquistato da una società americana”, ha annunciato Luca Barbareschi. Si tratta, ha aggiunto Andreatta, di un “bellissimo segnale per l’audiovisivo italiano ed è un motivo d’orgoglio perché, nel mercato dei media, la merce più preziosa e rara sono le idee”. Barbareschi ha anche annunciato che, da gennaio dell’anno prossimo, “la Casanova si chiamerà TuttoEliseo fiction”. Al centro della fiction c’è dunque la figura di Fausto interpretato da Alessio Boni, affiancato da un cast formato tra gli altri da Lucrezia Lante della Rovere, nei panni della moglie Gloria che lo tradisce con Michele Thomas Trabacchi, (Michele), da Sergio Rubini, (Ernesto Baldoni), Christiane Filangeri,(Veronica, l’amante di Fausto) e Eugenio Franceschini (Lorenzo).

“E’ la prima che mi capita un personaggio – ha affermato Boni – che indaga su sé stesso. Dopo cinque anni di coma cerca di capire chi era prima dell’incidente. La cosa che mi ha accattivato di questa serie è che il pubblico, con gli occhi di Fausto, vede lo svolgersi della memoria del personaggio. Fino ad arrivare a capire chi è l’assassino perché questo è anche un giallo e tutto ruota intorno ad un omicidio. E questo è accattivante”. Ad interpretare la moglie di Fausto è Gloria (Lucrezia Lante della Rovere): “È una donna che – ha sottolineato l’attrice – davanti alle sorprese della vita che succedono a tutti, in maniera femminile, da donna con la d maiuscola, riesce a cambiare, concedendosi il rischio di innamorarsi di un altro uomo”. L’idea iniziale della fiction, ha spigato infine lo sceneggiatore Francesco Arlanch, “risale al 2013. Il lavoro è stato lungo. All’inizio eravamo un po’ increduli che questa idea potesse avere uno sviluppo. La Rai di quattro anni fa era un po’ diversa, aveva iniziato un percorso di diversificazione che oggi ha dato i frutti”.

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