Il prossimo festival di Sanremo sarà affidato alle cure di Claudio Baglioni. Le voci che circolavano nei giorni scorsi nei piani alti di Viale Mazzini, sono state confermate anche se non ancora con un comunicato ufficiale, ma ormai è certo che il cantautore romano sarà il direttore artistico della kermesse dopo l’era Conti.
Un’eredità senza dubbio difficile da raccogliere per l’artista, in quanto nei tre anni in cui il “bravo presentatore” toscano ha diretto e condotto Sanremo, si sono registrati ad ogni edizione, successi in termini di share e di ascolti con un numero di spettatori piazzati davanti al televisore che ha battuto tutti i record precedenti.
Nello specifico infatti, quello della direzione artistica, Conti durante il suo regno oltre ad offrire un prodotto qualitativamente buono, è riuscito anche a lanciare e a scoprire nuovi artisti, si pensi ad esempio a nomi come il Volo, Francesco Gabbani o Ermal Meta, e a rivitalizzarne altri come Patty Pravo (“Cieli immensi”), Nek (“Fatti avanti amore”) o gli Stadio (“Un giorno mi dirai”) che vivevano un momento di stanca nella loro carriera.
Ma tant’è e ora la palla passa nelle mani del buon Claudio che dovrà esercitare tutto il suo carisma per convincere colleghi più o meno illustri (i grandi nomi di solito disertano il festival, proprio come ha sempre fatto lui), a partecipare a una gara che comunque mette in gioco anni di professione e successi, ogni riferimento alle esclusioni di Gigi D’Alessio e Al Bano dell’anno scorso non è puramente casuale.
Baglioni all’Ariston comunque è un colpo ad effetto in considerazione della sua popolarità e per le sue apprezzate doti autorali che ne fanno un numero uno del nostro pop, ed è una scelta che ripropone lo schema già tentato con esiti soddisfacenti con Gianni Morandi. Ma è anche una scelta che rimanda ai tempi di “Anima mia” quando Claudio divise le redini del programma con Fabio Fazio e che quindi sottintende al di là del grande lavoro dietro le quinte (scegliere i cantanti, individuare i brani, costruire lo spettacolo, eccetera), un ruolo attivo sul palco con delle performance, graditissime dalla platea generalista di Rai Uno.
Il Divo Claudio quindi oltre alla direzione artistica dovrebbe avere anche un ruolo da “capitano giocatore” in una squadra di più conduttori provenienti dal mondo della tv, della comicità e della stessa canzone, in modo da creare così un gioco a più voci, complementari fra loro, destinato a sostituire lo schema del conduttore classico che in uno maxievento spalmato per cinque serate potrebbe perdere colpi.
Per Baglioni che l’anno prossimo festeggerà i 50 anni di carriera, sarà il terzo Sanremo, ma ovviamente mai come partecipante alla gara. Nel 1985 venne per ritirare dalle mani di Pippo Baudo il premio per la sua hit storica “Questo piccolo grande amore” che era stata scelta come canzone d’amore del secolo dal voto popolare, nella trasmissione “Fantastico”. Quasi 30 anni dopo, nel 2014, si esibì invece come super ospite nell’ultimo Festival condotto da Fabio Fazio risollevando le sorti di un’edizione abbastanza fiacca.
Nella squadra dei presentatori è certo che ci saranno dei volti noti per i telespettatori della Rai e tutti ben visti dal ticket Orfeo (Direttore Generale)- Fabiano (Direttore di Rai 1). Tra questi, in pole position due coppie, quella composta da Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci, e quella da Amadeus e Antonella Clerici, con in vantaggio la prima sulla seconda secondo i “si dice” dei ben informati.
Anche Massimo Ranieri, già forte del suo programma su Rai1 “Sogno e son desto”, e Mika che è andato molto bene col suo show, sono tra i grandi artisti che hanno molte chance di arrivare sul palco dell’Ariston, grazie alle loro notevoli capacità comunicative oltre che professionali .
Il nome che sembra sicuro invece, è quello di Beppe Fiorello, da sempre uomo di punta della fiction targata Rai e reduce dalla tournèe col suo spettacolo omaggio a Domenico Modugno. L’attore siciliano è già stato sul palco dell’Ariston come ospite nel 2016 e ha sempre dichiarato che l’idea di condurre il Festival, magari accanto al fratello Rosario, lo stuzzicava.
Con la chiusura dell’Edicola Fiore ci potrebbe essere quindi la possibilità di una comparsata in Riviera anche di Fiorello senior nella serata condotta dal fratello “Fiorellino”, come era chiamato quando era agli inizi della sua fortunata carriera. Staremo a vedere. Carlo Conti infine, che ha rinunciato a condurre la nuova edizione, potrebbe apparire nella serata conclusiva del Festival insieme tutto il team dei presentatori per un gran finale tutto da seguire.
Claudio Baglioni direttore artistico a parte, l’unica certezza in ogni caso è che l’edizione 2018 del Festival di Sanremo si svolgerà al Teatro Ariston dal 6 al 10 febbraio, seguita l’11 dal consueto epilogo della “Domenica In” versione replay della manifestazione. Ma il tempo per mettere in moto la complessa macchina organizzativa del Festival, stringe (rispetto agli anni precedenti si è in forte ritardo), e il momento delle decisioni è arrivato.