Dopo le polemiche Zoro dà l'addio alla Rai: Gazebo va a La7

Il 20 maggio scorso Alfano aveva annunciato querela nei confronti degli autori di Gazebo:

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5 Giugno 2017 - 15.49


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Diego Bianchi, in arte Zoro, entra a far parte della squadra de La7 dalla prossima stagione. Il popolare autore e conduttore di Gazebo ha raggiunto un accordo con l’emittente di Urbano Cairo da pochi giorni diretta da Andrea Salerno che di Gazebo era coautore e conduttore, per nuovi progetti televisivi. Con lui, ovviamente, tutta la sua “banda” a cominciare da Marco Dambrosio in arte Makkox. Lo ha reso noto l’emittente privata, sottolineando che “si ricompatta così un gruppo di lavoro che ha mostrato un modo nuovo di informare e divertire”.

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Il 20 maggio scorso Alfano aveva annunciato querela nei confronti degli autori di Gazebo: “Ieri, con i soldi degli italiani -due milioni e mezzo di euro per il 2017!- si è consumata la consueta diffamazione. Quel che è più grave è che essa è stata perpetrata da parte del servizio pubblico. Il presidente di Alternativa Popolare, Angelino Alfano, annuncia, dunque, di avere dato mandato ai propri legali per denunciare autori e conduttori di Gazebo in sede civile e in sede penale”. E’ quanto si legge in un comunicato di Ap.

“Alla denuncia Alfano allegherà i riferimenti diffamatori a lui rivolti durante gli ultimi tre anni di puntate televisive di Gazebo, per dimostrare ciò che sarà facile dimostrare: non si è trattato di un singolo atto diffamatorio – che sarebbe stato comunque grave – ma di una intera campagna diffamatoria durata anni a spese del contribuente e con una pervicacia diffamatoria che rende plateale il dolo, l’intenzionalità, la tenace volontà di creare un danno alla persona e all’area politica che rappresenta”.

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“Quindi -continua la nota- se è già stato ampiamente superato il confine della satira traducendosi in diffamazione, a maggior ragione tutto ciò nulla ha avuto a che fare con l’informazione. Ultima considerazione amara: questa diffamazione non può che essersi svolta con la azione o la dolosa e persistente omissione di una intera catena di comando che, dalla rete sino ai vertici massimi, ha consentito questi abusi”.

“Anche costoro, nei limiti del legalmente consentito, saranno, da Alfano, chiamati a rispondere sia nel giudizio civile che nel giudizio penale. Alfano fa presente, infine, di essere giunto a questa amara determinazione dopo tre anni di paziente sopportazione di questo scempio che ha fatto il servizio pubblico, nella speranza -è la conclusione- che vi fosse un operoso ravvedimento nella diffamazione”.

E la replica? Sull’account Twitter della trasmissione, era stata pubblicata integralmente la nota di Alternativa Popolare. Poco dopo è arrivato il cinguettio di Diego Bianchi, alias Zoro: una sola parola, ‘pervicacia’, abbinata all’hashtag #gazebo e al retweet del messaggio inviato dall’account del programma.

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