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Vespa alla Rai: mi dovete considerare un artista e non tagliarmi il compenso

Il giornalista ha scritto al cda di Viale Mazzini chiedendo che non gli venga applicato il tetto retributivo

Vespa alla Rai: mi dovete considerare un artista e non tagliarmi il compenso
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24 Maggio 2017 - 12.04


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Parole che faranno discutere e che provocheranno qualche polemica, visto che per molti il “Bruno nazionale” è stato fin gtroppo tutelato in passato da Viale Mazzini, al netto della sua professionalità indiscutibile, anche se non prima di polemiche per la fase berlusconiana e l’amore per la cronaca nera e i plastici di Porta a Porta.

Bruno Vespa ha indarti scritto una lettera al cda della Rai in cui chiede che non gli venga tagliato il compenso in quanto lui rientra nella categoria degli artisti e non in quella dei giornalisti.

“Cara Presidente, cari Consiglieri, poiché alla vigilia di vostre importanti decisioni alcuni giornali tornano su una possibile differenza tra artisti e giornalisti nel superamento dei tetti retributivi, mi permetto di sottoporvi qualche breve e rispettosa riflessione – scrive il conduttore di Porta a porta -. La norma del 2007 che esonera dai tetti le prestazioni professionali e artistiche che si svolgono nelle società a partecipazione pubblica operanti in regime di concorrenza (come è la Rai, ndr), richiamata dal parere dell`Avvocatura dello Stato, chiarisce ab origine ogni equivoco sulla differenza di impiego. Volendo tuttavia avventurarsi in una speciosa distinzione, il terreno diventerebbe assai scivoloso. Tra un Fabio Fazio che si occupa di Falcone e un Bruno Vespa che fa un programma su Ballando con le stelle chi è l`artista e chi il giornalista? Ha sempre sbagliato la Rai nello stipulare con professionisti che vengono dal giornalismo contratti artistici (è il caso di Vespa, ndr) che prevedono il versamento di contributi all`Enpals e agli enti previdenziali che l`hanno sostituito? Riconoscere carattere esclusivamente giornalistico a trasmissioni come Porta a porta o altre comporterebbe ovviamente la mutazione in giornalistici di tutti i contratti in essere per chi vi collabora”.

“Sono fiducioso infine che la discussione su questo tema avvenga su basi esclusivamente giuridiche e di buon senso, allontanando il sospetto – alimentato da alcune dichiarazioni politiche e non solo – che si voglia immaginare qualche norma contra personam, inaccettabile sotto ogni profilo – conclude Vespa -. Grazie per l`attenzione e auguri cordiali di buon lavoro”.

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