Su La7 torna diMartedì: si parte con Marino e Boldrini

Al via la nuova stagione della trasmissione. Giovanni Floris: 'I talk show? In Italia non sono in crisi'.

Su La7 torna diMartedì: si parte con Marino e Boldrini
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14 Settembre 2015 - 14.51


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Sarà nuovamente in onda da domani, 15 settembre 2015, il talk politico di La7, diMartedì, condotto da Giovanni Floris. Per a prima puntata i due ospiti saranno il sindavo di Roma, Ignazio Marino, e la presidente della Camera, Laura Boldrini.

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Dopo la partenza incerta dell’anno scorso, il padrone di casa spera di chiudere con i buoni risultati di share ottenuti a fine stagione quando la trasmissione è riuscita a superare in media il 5%. Lo stesso si è augurato in conferenza stampa, Marco Ghigliani, ad di La7, che parlando di Floris ha detto: “E’ un fondista che grazie al lavoro della squadra ha messo a punto man mano il format, fino a raggiungere grandi risultati, dimostrando che in un sovraffollamento di talk show c’è spazio per chi lo fa senza ricorrere alla rissa, cercando il confronto e non lo scontro”.

Sui temi trattati nelle prima puntata, è stato lo stesso conduttore a dare un indizio: “Marino ha già parlato della vicenda Casamonica da Lilli, ma io certamente la puntata l’avrei fatta in maniera diversa. Ma siamo una trasmissione diversa. Il bello di questo periodo in cui i talk sono tantissimi è che ognuno ha una sua chiave, il suo modo di vedere le cose, mai come in questi anni si ha la libertà di scegliere quello che più si ritiene soddisfacente. Io penso che sia un bel periodo per i talk show, perché ce ne sono tanti”.

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Il giornalista ha poi spiegato che, la tanto urlata crisi dei talk show, in realtà è solo un’invenzione: “Quando iniziai ‘Ballarò’ nel 2002 mi dissero che lo spazio per i talk è di solito il massimo 10-11%, ora nelle serate la somma dei talk fa più o meno quello. Secondo me è un periodo di normalità. Certo, c’è stato un periodo con un presidente del Consiglio coinvolto in vicende abbastanza atipiche, ecc. E’ chiaro che lì gli ascolti aumentano. Ma io non credo ci sia una crisi dei talk”.

“Questi sono gli spazi che in tempi di normalità sono dati all’approfondimento politico – ha aggiunto in conclusione – se li dividono varie trasmissioni, ma è un bene, perché ci sono tante voci e ognuno migliora pensando a cosa può fare di più”.

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